Rassegna storica del Risorgimento

BUONARROTI FILIPPO
anno <1962>   pagina <44>
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Pia Onnis Rosa
tonali anziché quella vasta alleanza europea di libere nazioni che egli auspicava come organismo di lotta contro le potenze reazionarie. Era dunque indispensa­bile che un governo provvisorio costituito da Italiani precedesse l'avanzata francese in Italia. Occorre devozione, attività, coraggio: dai vostri sforzi ormai dipenderà la libertà dell'Italia : così stimolava i patrioti, che lo avrebbero voluto accanto a loro nelF opera immortale . Ed egli sollecitava infatti dal governo una missione ufficiale, che gli avrebbe dato il prestigio e i mezzi neces­sari per l'azione coordinatrice da esercitare presso l'armata d'Italia.
Nell'attesa i patrioti erano confortati a confidare nel Saliceti e nei generali Augcrau e Bonaparte: a quest'ultimo il Direttorio consegnava i memoriali che gli giungevano da parte di profughi italiani Jl tra cui le Notes sur l'Italie, e quando il generale giunse a Nizza, gli amici del Buonarroti ebbero con lui diretti colloqui. Ma tanto il Saliceti che il Bonaparte erano infidi. 2) Infido era anche l'agente francese a Genova Cacault, che informava il Direttorio sullo spirito e le possi­bilità dei patrioti italiani, e al quale pure facevano capo gli esuli a Nizza.3) Sospetto a questi era Carlo Salvador, operante verso la Lombardia alle dirette dipendenze del governo. *) Circolavano voci allarmanti di pace separata della Francia col re di Sardegna, il che avrebbe sconvolto i piani dei patrioti. La ri­chiesta del Buonarroti di una missione in Italia, presentata dal Delacroix al Direttorio il 20 ventoso non aveva avuto esito. Li queste circostanze il Buonar­roti si fa ricevere di nuovo dal ministro il 4 germinale (24 marzo), rincalza la sua eloquenza con lettere drammatiche nei giorni seguenti5) e il Delacroix fa suoi quegli argomenti incaricando il Cacault di secondare l'avanzata in Italia di concerto coi patrioti piemontesi, e indirizzandogli il Buonarroti con l'appro­vazione del Direttorio .
Ma questa approvazione dovette farsi molto aspettare se un mese dopo soltanto, il 4 fiorile, il Buonarroti ricevette il passaporto con una commendatizia per il Cacault: questa era la copia di una lettera del ministro Delacroix portante la data del 9 germinale, ma spedita al Cacault soltanto allora, come risulta
*) Tra questi lo scultore romano Giuseppe Ceracchi, sul quale v. R. DE FELICE, Ricerche storiche sul giacobinismo italiano, 2: Giuseppe Ceracchi, iu Rassegna storica del Risorgimento, I960, I, pp. 3-52. Vari memoriali italiani si trovano all'Archivio Nazio­nale di Parigi, segnalati da B. PERONI, Fonti per la storia d'Italia dal 1789 al 1815 nell'Archivio Nazionale di Parigi, tòt.
2) Sull'ambiguità del Saliceti v. A. SAITTA, op. cii., voi. I, p. 13, n. 37. Sulla sua car­riera v, J, GODECUOT, Les Commissaires mix armées sous le Directoire, Paris, 1941. Quanto al Bonaparte e noto che egli considerò i patrioti italiani allora soltanto come elementi che potessero CBserc utili alla sua vittoria, ma che il suo giudizio sulla loro entità e preparazio­ne fu piuttosto negativo.
3) Sul Cacault, che prima sì faceva portavoce degli esuli e poi li denigrava, v. SAITTA, op. cit., I, pp. 11 e 20.
4) Sul Salvador, quando fu di passaggio per Nizza, non correvano voci favorevoli; se ne fa eco il Pellisseri in una lettera al Buonarroti del 2 ventoso. V. J. GODECHOT, LOS Jacobins italiens et Robespierre, cit., p. 76.
s) In F. Buonarroti e i patrioti italiani tradussi brani delle minute esistenti tra le carte Buonarroti, credendole una lettera sola. Il SAITTA ha pubblicato il testo francese presentato al ministro Iella prima (5 germinale), in coi dal tu repubblicano della minuta si passa a nn ormai ripreso voi , e la minuta della seconda, che porta la data le 6 . Op. cft., voi. II, App. A, VII.