Rassegna storica del Risorgimento
BUONARROTI FILIPPO
anno
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1962
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pagina
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45
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Filippo Buonarroti nel Risorgimento italiano 45
dalla sua risposta. *) Un mese era lungo, in quelle circostanze. L'offensiva in Italia era ormai cominciata e il piano dei patrioti, di farla precedere da un moto italiano, doveva avere pronta esecuzione. Ignorando ancorala mutata situazione, il Buonarroti riceveva da Nizza notizie sconfortanti. A Oncglia si era abolito il sistema amministrativo istituito sulle basi indicate dal Buonarroti e si era instaurato un governo militare; altrettanto, come il generale Bonaparte aveva fatto intendere ai prof ugni, prima lusingati dalle sue promesse, si sarebbe fatto provvisoriamente in Piemonte e in Liguria. Nuove note al Delacroix riflettono queste preoccupazioni, una del 29 germinale (18 aprile), l'altra del 4 fiorile (23 aprile). Firmate dal Buonarroti, che ne ha scritto il testo, col Celentani, il Muzio, il Cerise, la prima, col solo Celentani la seconda, esse invocano che all'atto dell'occupazione si favoriscano lo stabilirsi delle autorità popolari e di un centro unico di potere, affermando con tutta chiarezza e solennità l'esigenza di un'Italia indipendente, la cui forma di governo sia decisa da una Convenzione Nazionale. 2) È noto come la repubblica, proclamata ad Alba dal Ranza e dal Bonafons, all'arrivo delle truppe francesi il 26 aprile, il moto di Cuneo diretto dal Pellisseri, dal Campana, dal Yitaliani, l'infelice tentativo dell'Azari alle soglie della Lombardia rappresentino l'abortito sforzo di quei pionieri per dare autonomia alla rivoluzione italiana, sforzo poco secondato dalle popolazioni e stroncato dalla temuta pace col re di Sardegna, preannunciata dall'armistizio di Cherasco del 28 aprile.
In rapporto al nostro tema si può dunque concludere che il patriottismo italiano, concentrandosi dopo le prime fallite congiure nei nuclei di esuli al confine occidentale, trovò nel Buonarroti un capo e un rappresentante, la cui azione è degna di essere ricordata come primo tentativo di ricavare da favorevoli circostanze storiche l'attuazione di un programma dichiaratamente nazionale
0 Questa lettera credenziale del 9 germinale si trovò tra i documenti sequestrati al Buonarroti arrestato col Babeuf. Mentre la lettera del 7 al Cacault ebbe risposta in data 20 (tra Parigi e la costa ligure le lettere impiegavano circa due settimane), quella del 9 fu riscontrata soltanto il 18 fiorile; è quindi probabile che sia stata mandata il 4 di quel mese, cioè quando il Delacroix fu sicuro che il Buonarroti sarebbe partito. Nella prima il Cacault si dichiara risolutamente contrario all'invio in Italia del Buonarroti, nella seconda, a ordine dato, si mostra sollecito di eseguirlo. V. il testo della prima in SAETTA, II, p. 20, con brani della seconda in nota; già utilizzate dal GODECHOT, in Le babouvisme et Vanite iUilienne, cit.
Il Cacault, ora si impietosiva sulle vittime italiane della reazione, ora insisteva per la guerra in Italia rappresentandola come la migliore colonia, con 16,18 milioni di consumatori effeniLoati, offrente le piò belle spoglie . I suoi rapporti dal 1793 al 1795 ri trovano nelTArch. Naz. di Parigi, A Fm, 370-376. Vedi B. PERONI, Gli Italiani òlla viglia della dominazione francese (1798-96), in Nuova Rivista storica, 1951, p. 237, e Fonti per la storia d'Italia, cii.. Appendice, con rapporti del Cacault del 1794 (febbraio,
marzo, aprile).
2) Di questi memoriali allora inediti diedi la minuta tradotta in F. B. e i patrioti italiani* pp. 2325. TI. Sai.Ita ne pubblica il testo francese presentato al ministro, con poche varianti di forma, le date della presentazione e le firme. F. Buonarroti, cit., voi. II,
App. IX e X.
Notizie da Oncglia vennero al Buonarroti anche da parte di un membro della Commissione amministrativa di Oncglia, Rouher, in una lettera del 14 germinale, di cui il Saitta promette la pubblicazione {pp. cit,, I, p. 41).