Rassegna storica del Risorgimento
BUONARROTI FILIPPO
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1962
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54
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54
Pia Onnis Rosa
Comune fa la reazione ohe li colpì in Francia come in Italia, e non poterono poi operare che nella clandestinità, riprendendo i metodi organizzativi dei clubs italiani e della cospirazione babuvista, prima di assumere le forme caratteristiche delle società segrete nel periodo della Restaurazione. Anche nelle società segrete confluirono uomini di varie tendenze. H filone giacobino si ritrova nei pochi che rimasero fedeli al vecchio ideale repubblicano e unitario, anche quando questo apparve condannato dai tempi e confuso con le memorie sanguinose della Rivoluzione. Esso risorse nel Mazzini: ma non dimentichiamo che il Mazzini fu dapprima membro di società animate dal Buonarroti, e che in queste società reclutò i suoi seguaci. Il concetto di Patria si riempì allora di un contenuto mistico e sentimentale, conforme alla cultura romantica, e il Buonarroti, scontata la condanna, al contatto con la gioventù delle nuove generazioni, si mimetizzò nella nuova atmosfera, diventando il personaggio leggendario e misterioso che affascinò l'Andryane e che rimase così inafferrabile e indefinito nella storia del Risorgimento.
Sulla sua partecipazione alla prima fase di questo ho inteso comporre una sintesi delle notizie sparse in numerosi lavori o analiticamente discusso dagli specialisti, indicando insieme i punti rimasti oscuri. Il contributo del Buonarroti alle ulteriori fasi del Risorgimento va chiarendosi col chiarirsi del mondo delle società segrete; con l'analisi dei rapporti che con lui ebbe il Mazzini; con i moderni studi sul primo affacciarsi del problema sociale e di dottrine socialiste in Italia. Attendiamo che altre ricerche precisino sempre meglio il carattere e le proporzioni di quésto contributo, e mi auguro di poterne includere i risultati nella seconda parte di questa rassegna.
PIA ONNIS ROSA
APPENDICE
I.
Pisa, 22 giugno 1791.
Vedo dal vostro foglio d'ieri che non potete dire una verità: degnatevi dunque rimandarmi la relazione veridica del fatto di Bastia che vi ho inviata.
Io non so combinare colla vostra cognita onestà le menzogne e le calunnie che sono contenute ne' vostri fogli: se non potete essere imparziale, almeno tacete. Mandatemi qui direttamente al Signor Cosimo Mari i fogli ohe mi spedivate in Bastia. Cosa è di Gigli ? Credetemi sinceramente
Vostro affino amico Buonarroti.
P. S. Compatite la mia solita franchezza.
Al Signor Vincenzo Piombi Redattore della Gazzetta Universale . Firenze Segreteria di Stato, anno 1792, prot. 5, n. 8, StraordinarL