Rassegna storica del Risorgimento

BUONARROTI FILIPPO
anno <1962>   pagina <55>
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Filippo Buonarroti nel Risorgimento italiano 55
II.
Pisa, 24 giugno 1791.
Non perchè le ponghiate in Gazzetta, che ne sarebbe danneggiata, ma per particolare vostra istruzione e de' buoni amici eccovi ulteriori notizie di Corsica, tratte dalle deposizioni de' Padroni de1 marinari e de' passeggeri venuti di colà.
Bastia è divisa in molti partiti, ciò ha fatto prendere nuovo vigore a anello della costituzione. Il generale delle truppe di linea si è impadronito della for­tezza ed ha impedito gli abitanti di penetrarvi. H Direttorio del Dipartimento è altrove riunito ed ha convocato tutta la Guardia Nazionale dell'isola che si mostra zelantissima per reprimere i sediziosi Bastiesi, e difendere la costituzione: in vari luoghi sono stati bruciati gli scritti incendiari de' fanatici di Bastia, ed anche arrestati coloro che li spargevano. Il Generale Paoli si è unito al Diparti­mento e come comandante della Guardia Nazionale ha già ai suoi ordini 7 in ottomila uomini; altro colonnello patriota è con più. di 4000 uomini entrato in Nebbio ove fa rispettare la legge e regnare la calma.
-r I Bastiesi alla vista di tanti preparativi hanno deposto le armi: de' deputati sono stati spediti al Dipartimento per domandare compassione ed intanto sono fuggiti due membri della colpevole Municipalità di Bastia, e vari soggetti cogniti per la loro resistenza alle Leggi. Dicesi che le donne tumultuanti, vedendo avvicinarsi il momento della punizione, abbiano fatto una protesta nella quale accusano vari Preti di averle sedotte abusando della santità del loro ministero. Sono col solito affetto
N.M.
Al Sig.re Abate Vincenzo Piombi Redattore della Gazzetta Universale. Firenze, Segr. ài Stato, anno 1792, Prot. 5, n. S, Straordinari,
A Vienne, ce 27 juiUet 1793, Pan 2.m de la Revolution Francaise.
Au citoyen ministre de l'Intérieur.
Gitoyen, échappé aux chaìnes des Lyonnais, je m'empresse de vous rendre compte de l'évènement qui a retardé l'aceomplissement de ma mission. Je suis parti de Paris le 7 courant avec le courier La Garde. Arrivé à Lyon le 11 au soir j'y ai été arrèté le 12 au moment de mon départ par ordre d'un comité illégal de la Commission Populaire. Je demando le motif d'une pareillc violence, j'expose Pimportance de mes fonctions, je déclare quo ceux qui en agissent de la sorte se rendent complices de la trahison de Paoli. On me répond que ma mission me rcnd suspect, et que le décret de naturalisation et de nombreux certificats de crvisme quo j'avais sur moi signinaicnt quo je suis l'instrument des brigands et des assassina. On me domande ce que je penso de l'acte contitutionnel, jc replique que je regarde cornine coupablc les administratenrs qui le dérobent à la connaissance du peuple et que je ne vois pas quel inconvénient il puisse y avoir pour lui de le soumettre à son examen. Après mille injurcs, aprés beaueoup de menaces de la part des Comraissaires MaraqUais je fus traine à Pierre Scize,