Rassegna storica del Risorgimento

EMILIANI GIOVANNI
anno <1962>   pagina <89>
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Per Giovanni Emiliani e per la verità 89
orazione un'immensa folla, e i superstiti sono fatti segno a parole di simpatia e ad applausi.
28 Facciamo un banchetto fra di noi con Maineri al posto d'onore, cui esprimiamo la nostra gratitudine per quanto ha fatto per Verezione del monumento; gli presentiamo una lettera di ringraziamento sottoscritta da noi tutti.
29 Tutti assieme in carrozzelle ci rechiamo a visitare il luogo ove si svolse il combattimento di Villa Glori, il casino, Valtra casa ed ognuno di noi riconosce i posti che occupò in quella memorabile giornata.
30 Partecipiamo tutti, dietro invito della Commissione, nel ristorante del Teatro Costanzi, al pranzo dei reduci qui convenuti per il 1 Congresso dei medesimi, e siamo accolti festosamente da tutti gli intervenuti . *)
Alla cerimonia al Pincio erano presenti ventìcinque superstiti di Villa Glori, e fra essi Giovanni Emiliani con quattro suoi compagni di Castel Bolognese, il Capra, il Francescnelli, il Marzari ed Antonio Yaldrè.
Dove Renato Marmiroli abbia trovato la notizia del Davoli a Villa Glori non sappiamo. Ad ogni modo la svista in cui egli è caduto è ben singolare, poiché il nome di Giovanni Emiliani non è del tutto ignoto agli studiosi del Risorgimento, se non altro per aver pubblicato nel 1888 un dizionarietto storico intitolato: Da Rieti a Porta Pia, ovvero i 500 fatti d'arme del Risorgimento Italiano (faenza, Conti, 1888).
Egli nacque a Castel Bolognese il 10 novembre 1842 da Giovanni Antonio Emiliani e Domenica Borghesi nella casa di via Emilia Interna n. 94, ora di proprietà del prof. Luigi Dal Pane. Studiò a Bologna nel Collegio di San Luigi. Nel 1866 fu volontario garibaldino nella campagna del Trentino.
Nella vita civile Giovanni Emiliani, che era considerato il capo dei repub­blicani di Castel Bolognese, ebbe diversi incarichi pubblici, e fu anche direttore delle scuole comunali. Mori a Bologna il 15 luglio 1906. Le sue ceneri sono sepolte nel loggiato del cimitero della sua città natale, dove una lapide, apposta nel 1914, ricorda le sue audacie garibaldine, e lo esalta per essere vissuto pel Comune e per la Patria .
Oltre al già ricordato dizionarietto del Risorgimento, altre operette del­l'Emiliani sono: La necessità dell'istruzione (Faenza, Marabini, 1882); Gli uomini illustri di Castel Bolognese (Faenza, Marabini, 1883); Dionisio Naldi (Faenza, Conti, 1885); Relazione sulle scuole elementari di Castel Bolognese presentata all'Onorevole Giunta Municipale (Faenza, Conti, 1885).
Taluni manoscritti rimasti inediti, tutti riguardanti la storia della sua città, sono conservati dal Comune di Castel Bolognese.
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L'altra leggenda del Davoli-EmiIiani combattente a Casa Ajani, il Mar­miroli l'ha derivata dalla biografia del postiglione reggiano, che Giuseppe Pomelli pubblicò nella rivista Garibaldi e i Garibaldini di Como (anno I, fase. 4, pp. 392-396) all'indomani della sua morte. Ma anche su questo punto la verità
l) Gentile comunicazione del dott. Nullo Musini di Fidenza.