Rassegna storica del Risorgimento

"PRO PATRIA"
anno <1919>   pagina <38>
immagine non disponibile

38 A. Sartorelli
sione alla Pro Patria la dignità della loro esistenza; nessun posto era più rimasto per gli animi incerti o indifferenti nella cooperazione allo sviluppo della vita sociale, cosicché quando uomini meno evoluti o appassionati si trovarono a dovere improvvisamente rispondere avanti al tribunale della propria coscienza, essi ripassarono subito quell'impercettibile confine morale che per indifferenza o per ignoranza avevano varcato, e si assoggettarono senza discussione alle nuove esi­genze morali imposte alla comunità dagli accresciuti doveri verso la Nazione.
Nel Trentino crollava in buona parie quel fantastico edifìcio di Ticostruzione del germanesimo ai suo confine orientale immaginato dai sognatori di Monaco e di Francofórte, e al quale pei suoi fini speciali aveva prestato mano il Governo; i rozzi comuni montani preoccupati dal clamore della opinione pubblica interrompevano fret­tolosamente le trattative col Consiglio scolastico provinciale o cogli Schulverein per la germanizzazione delle scuole, trattative iniziate al solo scopo di sottrarsi al gravoso obbligo di mantenerle ; molti po­veri maestri rifiutavano lo stipendio per insegnare nelle scuole serali quel po'di tedesco che avevano male imparato nell'istituto magistrale, oppure le grosse sovvenzioni ottenute per acquistare la pratica della lingua dei dominatori, mercè gioconde dimore durante le vacanze estive nelle belle città di Innsbruck o di Monaco, e preferivano la fame alla loro condanna nazionale; i preti antinazionalisti e gli au-;striacanti non osavano fiatare e le stesse autorità politiche procede­vano guardinghe.
La situazione si presentava non diversamente nella Venezia Giulia, ove i supremi doveri nazionali si erano imposti ai dissensi dovuti a differenze di persone o di metodi. Sparvero le discrepanze e le sfumature dei partiti: gli uomini si contarono e furono di qua o di là, conferendo alla italianità uno spirito e un vigore combattivi che costituirono le più belle pagine della sua vita nazionale e poli­tica e che le diedero una potenza assolutamente preponderante con­tro ogni coalizione di governi e di razze.
Questa concordia, anzi questo aggùerrimento nazionale, fu superba quanto pronta opera indiretta della comparsa fra gli italiani della Società Pro Patria, ma i suoi immediati risultati che dipendevano, come si,è detto, oltre che dall'adeguata disposizione di mezzi mate­riali, dal concorso più o meno condiscendente del governo statale e provinciale,, Seguale ultimo nel Trentino e nella Dalmazia era in mano dei tedeschi o dei croati, non poterono sempre corrispondere all'ardente volontà dei dirigenti e all'aspettazione del paese di ve­dere in poco tempo fatta giustizia di metodi e di imprese, che repu-