Rassegna storica del Risorgimento

"PRO PATRIA"
anno <1919>   pagina <39>
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La Società Pro Patria e il sua tempo 39
lavano dannose al giusto diritto nazionale. Il primo biennio di atti­vità della Pro Patria tanto nel Trentino quanto nella Venezia Giulia, iu contrassegnato da una successione di tentativi, e da altrettante disposizioni del Governo per impedire che quei tentativi si traduces­sero in opere. In quelle disposizioni si adoperavano spesso le più. strane argomentazioni che, se non raggiungevano lo scopo di tur­bare la serenità dei dirigenti, non erano però atte ad accrescere il prestigio della Associazione fra la gente della campagna, ai cui occhi appariva incapace di corrispondere ai compiti da essa enun­ciati. Varie difficoltà venivano tuttavia piano piano superate perchè la Direzione metteva scrupolosa cura nel mantenere l'attività entro :i lìmiti dello statuto, ma intanto il Governo conseguiva il suo in­tento di far consumare un tempo infinitamente prezioso in ricorsi e reclami alla Luogotenenza, ai Ministeri che finivano quasi sempre davanti al supremo tribunale amministrativo, le cui decisioni si fa­cevano attendere lungamente. In questo modo fu respinta la do­manda di modificazione dello statuto approvata dall'adunanza gene­rale, e quelle per le istituzioni di biblioteche rurali nel Trentino, affermando che erano imprese a scopo di guadagno e perciò sog­gette alla legge industriale. Si proibiva inoltre alle Direzioni scola­stiche di accettare in dono dalla Pro Patria libri e materiale didat­tico, e si minacciava ai suoi direttori l'applicazione della famosa patente penale del 1854 per alcune distribuzioni di innocui stam­pati sul confine linguistico, o per non aver impetrato il previo consenso della Luogotenenza. Si respingeva il progetto di adatta­mento di una bella casa di novissima costruzione a Luserna, per collocarvi la scuola, adducendo che non corrispondeva alle ultime condizioni richieste per la erezione di edifici scolastici, mentre pochi comuni rurali avrebbero potuto vantare per le loro scuole un collo­camento più decoroso. E medesimo fatto accadeva nella Venezia Giulia per la scuola di Piedimonte (Podgora), creata dalla attivis­sima direzione del gruppo di Gorizia, e per l'asilo di Gretta a Trieste, quantunque l'egregio segretario del gruppo di Trieste prof. Alfonso osta avesse preferito nella sua relazione detta alla seconda adunanza generale di Trieste, di attribuire le cause del ritardo alla imperizia della direzione, per non ferire la pericolosa suscettibilità della Luo-getenenza di Trieste. Tuttavia la sezione tridentina della Pro Patria
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centenario dell'Università di Bologna indette nel giugno 1888 alle quali erano stati delegati i patriota Attilio Hortis por la Venezia Giulia e Carlo Dorai .per li Trentino.