Rassegna storica del Risorgimento

DEGLI AZZI GIUSTINIANO
anno <1962>   pagina <118>
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118 Libri e periodici
TOMMASO PEDIO, Introduzione alla Storia del Risorgimento in Basilicata; Malora, Mon-tcniurro, 1961, pp. 76. L. 800.
TOMMASO PEDIO, Uomini aspirazioni 0 contrasti nella Basilicata del 1799 I rei di Staffi lucani; Matera, Montemurro, 1961, pp. 400. L. 5000.
TOMMASO PEDIO, La Basilicata durante la dominazione borbonica, estratto da Primo Cen­tenario dello Stato Italiano Contributi e ricerche storiche, a cara del Comitato Pro vinciale di Potenza dell'Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano; Matera, Montemurro, 1961, in 8, pp. 157. L. 2000.
TOMMASO PEDIO, L'insurrezione lucana nell'agosto del 1860, in L'insurrezione lucana nel­l'agosto del 1860, a cara del Comitato Provinciale di Potenza dell'Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano; Potenza, La Nuova Libreria di Vito Rìviello, 1960, in 8, pp. 5-44.
TOMMASO PEDIO, Reazione alla politica piemontese ed origine del brigantaggio in Basilicata (1860-61); Potenza, La Nuova Libreria di Vito Riviello, 1961, in 8, pp. 78. L. 500.
Da tempo, e con una certa intensità, maggiore in occasione delle celebrazioni del primo centenario dell'unità d'Italia, il fervore che anima gli studiosi ed i semplici cul­tori di storia ha fatto in modo che gli eventi gloriosi del nostro Risorgimento, sia dal punto di vista generale ed unitario, che da quello particolare e regionale, fossero risco­perti e ripensati in una luce nuova e con valutazioni più aderenti alla realtà.
H vecchio cliché romantico è andato sempre più ridimensionandosi e l'agiografia, scaturita più dal sentimento patriottico che da una impersonale e distaccata critica sto­rica, va cedendo il posto a più conerete visioni in cui, accanto agli ideali vecchi e nuovi, si pongono in giusta luce gli elementi ed i fattori economico-sociali che unitamente ai primi contribuirono a determinare quel processo meraviglioso che globalmente chiamiamo <c Risorgimento . Inoltre è andato sempre più chiarendosi ed assumendo più esatte prò* porzioni quel fenomeno che a Olisse, per un decennio l'Italia meridionale dopo la rag­giunta unità nel '60 e che non è più possibile definire globalmente brigantaggio acco­munando così, sia gli atti veri e propri di delinquenza comune, sia quelli che, originati da complesse situazioni politico-economico-sociali, tendevano a denunziare uno stato di cose non più sostenibile nel nuovo ordine politico istituzionale stabilitosi in Italia e nel Mezzogiorno.
Ciò non deve far pensare, come qualcuno per suoi convincimenti ideologici va da qualche tempo tentando, che si debba guardare il Risorgimento italiano solo da un punto di vista economicosociale 0 meglio ancora come rivolta sociale intesa a sovvertire le basi della società ed i vecchi rapporti fra le classi e, in determinate regioni, come una rivolta delle plebi agrarie ed artigiane contro la borghesia conservatrice ed i galantuomini , perchè così facendo si cadrebbe nell'errore opposto sostituendo al vecchio cliché ro­mantico ed idealistico un nnovo cliché di pretta marca economico-materialista e pur esso errato. E come in tutte le cose ogni estremismo è pernicioso ed errato, perchè esaspe­razione passionale ed artificiosa di stati d'animo e di situazioni reali, così anche nel campo della valutazione storica da un punto di vista eminentemente critico del nostro Risor­gimento, bisogna rifuggire da ogni passionalità e preconcetto onde esaminare serena­mente ed obbiettivamente fatti e avvenimenti per ritrovare accanto ai bisogni economici e sociali anche le idealità e gli interessi spirituali che animarono non trenta o quarantamila persone, come un insigne storico straniero sostiene, ma molti e più numerosi individui di ogni regione d'Italia. E se pur' vi fu qualche regione in cui i fattori sociali ed economici furono più appariscenti, come in altre lo erano quelli ideali e politici, ciò non vuol dire che i meno appariscenti mancassero del tatto o fossero così trascurabili da non meritare attenzione. Tatti questi fattori contribuirono egualmente alla pienezza prorompente della vita e dello spirito.
Questa verità ha compreso Tommaso Pedio, che ha pubblicato numerosi studi, i quali, sia per la loro ricchezza nella bibliografia, sia per il loro intrinseco valore cui-