Rassegna storica del Risorgimento

DEGLI AZZI GIUSTINIANO
anno <1962>   pagina <122>
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122 Libri e periodici
libertà, democrazia e giustizia sociale , ma a quello che esHe avevano cento anni orsono, quando, quasi sconosciute ai pia nel loro giusto significato, provocavano eccessi ed errori, sia da parte dei liberali, conservatori o moderati che fossero, sia da parte dei radicali, come il Pedio definisce i democratici .
Comunque è augurabile che nei prossimi anni, esauriti i grandi temi ed i grandi problemi dell'Unità, intorno ai quali hanno finora lavorato gli storici, questi guardino con approfondimento il processo di democratizzazione degli Italiani negli anni successivi al '60 e le cause che ne favorirono o ne ostacolarono l'evoluzione. E non mi sembra questo un compito da poco, specie se si pensa, come fa giustamente osservare il Pedio per la Lucania, che solo molto tardi nel Mezzogiorno si venne formando una borghesia cosciente ed illuminata, ma senza alcuna tradizione di reggimento democratico e parlamentare.
Completa il gruppo delle monografie esaminate il breve saggio sulla reazione e sul bri­gantaggio in Basilicata. Questo, pubblicato con una nota redazionale neWArchivio Storico per la Calabria e la Lucania (a. XXX, i960, pp. 75 ss.) e, nella sua edizione defini­tiva, nella Collana di Studi Lucani, Quaderni della Nuova Libreria, diretta dallo stesso Pedio, rappresenta quasi la conclusione ideale dei lavori recensiti ed è quello che nelle conclusioni manifesta più ampiamente la diversità del pensiero del Pedio da quello degli altri scrittori che hanno trattato del fenomeno del brigantaggio meridionale insorto più violento dopo la raggiunta unità nel periodo 1860-61.
Mentre quasi tutti gli studiosi precedenti hanno tentato di dimostrare che i moti dell'aprile 1861 erano stati soltanto ed esclusivamente manifestazioni di delinquenza comune fomentate da chi, fuori del Regno, aveva interesse a creare disordini allo scopo di creare le premesse per una restaurazione borbonica, e non già manifestazioni di un mo­vimento politico ed economico preparato e voluto, sin dall'agosto del 1860, da qualificati esponenti della classe dirigente borbonica cui si unirono anche gli antichi carbonari costi­tuzionalisti ed antiunitari, il Pedio ricostruisce, in contrasto con essi e sulla scorta di nu­merosi e più chiari documenti, quanto si svolse in Basilicata ad iniziativa delle più ricche famiglie terriere della zona del Vulture interessate ad opporsi al nuovo regime politico per tema com'egli ritiene di essere costretti a restituire quanto avevano usurpato ai demani comunali.
A parte il valore intrinseco del pensiero del Pedio, che meriterebbe una più vasta ed approfondita disamina per chiarire alcune visioni particolari che egli ha della lotta che condussero fra di loro i radicali ed i moderati, è da rilevare innanzitutto la originalità delle sue ricerche ed il notevole contributo che esse apportano alla conoscenza della Basi­licata. L'amore per la terra natale non vela il suo acume di storico, il che gli permette di dire, senza vergogna o falsi pudori, quale sia lo stato reale della regione. Altri storici prima di lui hanno cercato di guardare a fondo gli avvenimenti lucani, specie quelli degli ultimi due secoli, ma lontani dai documenti non hanno saputo prospettare che una realtà diversa da quella vera, quasi che dicendo la verità avessero temuto di offendere quelle laboriose popolazioni. La passione del Pedio per la ricerca, la possibilità di fru­gare negli Archivi di Stato, della Provincia, delle Parrocchie, nelle Biblioteche pubbliche e private, la capacità di organizzare il materiale ritrovato in un ordine logico, permeato soprattutto di metodo e dottrina, ha fatto in modo che questi libri, studi, monografie rappresentino vere miniere inesauribili di dati, di notizie, di documenti, sia per il semplice curioso, sia per il futuro storico della Basilicata. GIUSEPPE RUSSO
Bologna e la cultura dopo V Unità a"Italia, a cura di G. SPADOLINI, F. FLOBA, C. DEL GRAN­DE, M. VINCIGUERRA,." A. C* JEMOLO, A. PIGNEDOLI; Bologna, Zanichelli, 1960, In 8o, pp. VUI-272. L. 1800.
Questo volume che in sei capitoli di Autori diversi, ci dà un panorama dei vari, set­tori della cultura in Bologna, vuol tracciare il quadro del lavoro scientifico compiuto nell'Ateneo bolognese hi questo primo secolo dell'unità nazionale che coincide col primo secolo di attività della benemerita casa Zanichelli.