Rassegna storica del Risorgimento
DEGLI AZZI GIUSTINIANO
anno
<
1962
>
pagina
<
123
>
Libri e periodici 123
Il porre lo sguardo alla storia della cultura, intesa nel senso più largo possibile, comprendendo in essa tutte le manifestazioni della vita spirituale, dalle scienze storiche alle lettere, dallo studio del mondo fisico a quello del mondo morale, è certamente un fatto alquanto disueto nella storia dell'età risorgimentale troppe volte considerata unicamente nei suoi aspetti politici, economici e sociali.
Già Luigi Dal Pane, nella prefazione agli Atti del Convegno di studi sul Risorgimento a Bologna e nell'Emilia, tenuto nel quadro delle celebrazioni bolognesi del centenario dell'unità italiana, aveva messo in guardia sui pericoli di limitare la storia del liisorgimcnto a quella degli eroi, o dei fatti d'arme, o degli e venti politici e militari, e aveva auspicato che la moderna indagine storica si indirizzasse proprio verso quei settori nei quali le conoscenze sono più scarse e meno sicure. Il Dal Pane, volendo porre su tali binari gli studi del Convegno, aveva diviso i lavori dello stesso in tre temi fondamentali: la vita economica e sociale, i movimenti politici e la vita culturale, notando che meno numerosi erano stati i contributi che a questa avevano dato gli studiosi, considerando tale argomento in maniera qualche volta ristretta e non trovando uno stimolo sufficiente alla ricerca quando manchi quel carattere che definisce la vera e propria poesia .1)
Questo volume quindi ci presenta cento anni di storia italiana, che nella letteratura trova la sua espressione più alta nell'età carducciana; cento anni di filologia classica, di studi storici, giuridici, scientifici. Ricorrono nei vari campi i nomi più significativi della cultura, della magna maier bononiensis e quindi di tutta la cultura italiana dell'ultimo secolo. Dalle pagine di questo libro è posta in primo piano l'intima collaborazione tra professori ed editori, perchè i primi trovavano nella Casa Zanichelli l'editrice seria ed elegante delle loro opere. C'è quindi un intimo nesso tra la storia della Casa Editrice Zanichelli e la storia d'Italia, che prende le mosse da quella lontana estate del 1859 a Modena, quando Luigi Carlo Farmi, mandato dal Cavour in Emilia, come regio commissario e fattosi eleggere subito dopo, con audace iniziativa personale, dittatore, chiamò a sé il modesto tipografo-libraio Nicola Zanichelli e, postogli davanti un gran fascio di carte proveniente dagli archivi politici del governo estense, gli domandò a bruciapelo se volesse farsi editore di quei documenti. E Nicola Zanichelli, sfidando gli eventuali pericoli di un ritorno del duca, che non aveva rinunciato ai suoi diritti, garantitigli del resto dal recente patto di Viilafranca tra Napoleone III e Francesco Giuseppe, sul finire di quell'anno stampava i Documenti riguardanti il governo degli Austro-Estensi in Modena dei 1814 al 1859.
Sette anni dopo Nicola Zanichelli acquistava a Bologna, nel centro della città, sotto i portici del Pavaglione, l'antica libreria Marsigh* e Rocchi, iniziando la trasformazione della modesta impresa modenese in un'azienda editoriale che si avviava a divenire una delle più importanti e serie d'Italia. Ecco quindi che, sono le parole di Mario Vinciguerra, hi nascita della vera e propria Casa Editrice Zanichelli in Bologna è dunque un episodio legato al grande fatto storico della trasformazione della vecchia Italia particolaristica, comunale e principesca, nella nuova Italia nazionale e unitaria (p. 190).
Questo volume quindi, illustrando tale ristretto, se pur interessali te settore della vita italiana, trova certamente il suo maggior merito nell'aver inserito la celebrazione di un secolo di attività di una dello case editrici che maggiormente hanno contribuito a diffondere la nostra cultura nella più vasta attività culturale della nazione negli ultimi cento anni. FRANCESCO VALENTIN!
I) Convegno di studi sul Risorgimento Bologna e neW Emilia. Estratto dal Bollettino del Museo del Risorgimento , Bologna, a. V, parte I, prof. p. VII.