Rassegna storica del Risorgimento

DEGLI AZZI GIUSTINIANO
anno <1962>   pagina <124>
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124 Libri e periodici
ERNESTO RAGIONIERI, Socialdemocrazia tedesca e socialisti italiani 1875-1895, V'influenza della socialdemocrazia tedesca sulla formazione del Partito Socialista Italiano; Sti­lano, Feltrinelli, 1961, in 8, pp. 466. L. 3000.
L'affermata solidarietà internazionale delle varie correnti del socialismo italiano non è stata finora accompagnata da adeguate ricerche relative alla sua genesi e al suo. sviluppo: indubbiamente l'invito del Morandi ( Per una storia del socialismo in Italia in Belfagor , anno I, 1946, p. 163), ricordato anche dal Ragionieri, di studiare il nesso tra il socialismo italiano e quello francese e tedesco al di fuori di vincoli ufficiali interna­zionalistici, non ha trovato ancora il terreno favorevole. La base Bibliografica e documen­taria del lavoro del Ragionieri è, pertanto, quasi del tutto originale o inedita, poiché, nei passato, il solo Michele (Die deutsche Sozialdemokratie. Parteimitgliedscha/l und soziale Zusammensetzung, in Archiv far Sozialwissenschaft und Sozialpolitik bd. XXIII (1906), pp. 471556 e Die deutsche Socialdemohratìe ìm internatianale Verbande. Etne kritische Untersnchung ibidem, bd, XXXV (1907, pp. 148-231), aveva rivolto la sua atten­zione critica all'influenza che la socialdemocrazia tedesca aveva avuto nello sviluppo del socialismo europeo. Invano tuttavia si cercherebbero nei due saggi del Michels, non privi di acume nell'analisi del bilancio complessivo di questi contatti, ma più vicini al docu­mento di politica militante che all'elaborazione storiografica, concreti riferimenti ai dati della realtà storica.
In difetto di lavori parziali o preparatori, il Ragionieri ha raccolto da sé la sua documentazione, consultando biblioteche, archivi, collezioni di periodici italiani e stra­nieri, raccolte di documenti sparse in tutta Europa (dall'Archivio del Ministero italiano degli Affari Esteri all'Instxtut far Marxismus-Lem'nismus beim Zentralkommitce der SED a Berlino e agli Archivi tedeschi, dalla Biblioteca Comunale di Imola all'olandese In-stitut voor sociale Geschiedenis), ricavando altresì notìzie e dati dall'utilizzazione di fonti e saggi di non specifico argomento. L'elaborazione di questo vasto materiale documenta­rio è diretta secondo alcuni filoni conduttori convenientemente indicati, dal capitolo in­troduttivo, nell'approfondimento internazionalista del socialismo italiano, e nell'egemonia attribuita al massimo partito socialista europeo dalla più sviluppata coscienza di classe, dalla maggiore consapevolezza teorica, dalla migliore organizzazione, dalla capacita di orientare il faticoso sviluppo del socialismo italiano in senso egualmente distante dal radi­calismo e dall'anarchismo.
I limiti cronologici del saggio sono compresi tra il 1875 e il 1895, vale a dire dall'ini­zio del travaglio organizzativo e ideologico delle correnti aderenti alla prima Internazio­nale alla morte dello Engels, principale tramite tra il socialismo tedesco e quello italiano (e all'inizio del distacco dal Partito Socialista Italiano di Antonio Labriola si potrebbe aggiungere, sulla scorta delle stesse affermazioni dell'A.)- e alla fine dell'unità ideologica ed organizzativa della socialdemocrazia tedesca, fattore capitale della sua egemonia.
Pur avvertendo importanza della forza d'attrazione della cultura tedesca nella società europea, che non manca di contribuire alla formazione socialìstica o socialisteg-giante di molti intellettuali italiani (cfr. pp. 284-288), all'A. interessa soltanto l'influenza della socialdemocrazia tedesca come partito politico e non come momento della più gene­rale egemonia culturale esercitata in quel periodo dalla Germania (cfr. p. 36): ciò non toglie che, in appendice, venga riportato un saggio su Werner Sombart e il movimento operaio italiano, che contraddice a tale criterio in quanto Sombart provava per la realtà politica e sociale italiana un interesse scientifico e sociologico, non già politico.
Coerentemente alla concezione marxistica, lo sviluppo del socialismo europeo si presenta all'A. come svolgimento dialettico, che ha i suoi poli nella formazione della co­scienza di chiese del proletariato europeo e nella crescita autonoma delle tendenze sociali­stiche in ogni singolo paese, raccolti nella sintesi unificatrice dell'internazionalismo che, a sua volta, è portato innanzi da quel partito socialista che per l'esperienza storica fatta ovvero per la maggiore consapevolezza teorica, assuma di volta in volta la funzione di guida del movimento operaio internazionale. Dopo la fugace preminenza francese, il cui spirito comunardo informa di sé tutta la prima Internazionale, la socialdemocrazia