Rassegna storica del Risorgimento
"PRO PATRIA"
anno
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1919
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La Sortela Pro Pattiate il suo tempo 45
quali d'altro canto dovevano ricorrere a Bolzano per tutti i bisogni della vita. Gli Schuloerein di Austria e di Germania guardavano con inquietudine al fenomeno del lento ma incessante dilagare dell'italianità sul territorio che essi giudicavano di esclusivo dominio tedesco, ove essa, quantunque privata dei due principali fattori di espansione che erano la scuola e la chiesa, si manteneva non solo inalterata, ma dilatava dalle sue basi, disseccando la rivale potenza etnica, come la fe pianta la quale, trovato il terreno suo, solleva rigogliosi i suoi rami intristendo tutto attorno i più deboli germogli.
Della modesta attività che la Pro Patria aveva cominciato a sviluppare in questa regione, non si era creduto di dare relazione ai Congresso di Trieste, per non eccitare gli avversari a correre a rimedi, che sarebbero risultati rovinosi agli interessi della nostra colonia a Bolzano ma tuttavia essa era stata notata dai dirigenti dello Schuloerein austriaco, i quali ne furono così commossi da proporre, a mezzo del loro presidente dott. Veitloff, che era anche uno dei capi autorevoli della sinistra tedesca, al presidente della Pro Patria l'abbandono delle isole tedesche nel Trentino e la promessa di premere sul Governo per la soppressione delle scuole tedesche a Trento e a Rovereto, a condizione che gli italiani si fossero astenuti da ogni attività nella regione dell'Alto Adige. La proposta fatta verbalmente era stata forse' ispirata anche dall'intendimento di attuare nova-mente i liberali italiani nell'orbita del partito tedesco, assieme ai quale avevano combattuto, in nome della libertà, antiche e gloriose battaglie, e di infrangere così il compromesso col partito conservatore tirolese, stretto in odio ai liberali pangermanisti, ma offriva il lato debole, che la promessa di ottenere dal Governo la soppressione delle scuole tedesche dello Stato, delle quali essi stessi avevano provocato l'istituzione, mancava della sufficiente garanzia della loro effettiva e duratura eliminazione, mentre la rinunzia alle cosiddette oasi tedesche non poteva essere considerata come sufficiente corrispettivo all'imposto abbandono dell'italianità nella regione dell'Alto Adige, abbandono che importava una rinunzia ad altissime idealità, le quali erano inoltre stimolo di lotta, che dava ragione e forza all'essere dell'Associazione.
Inoltre il nuovo compromesso col partito liberale tedesco, che sarebbe stato naturale conseguenza dell'accettazione della proposta,
1 È da rammentarsi l'opera benemerita di Cesare Avranoini, preside del Circolo Italiano, il futuro deputato socialista-nazionale di Trento, predecessore di Ce-sare Battisti.