Rassegna storica del Risorgimento
"PRO PATRIA"
anno
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1919
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50
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50 A. SartorelU
di Carlo Bertolini, per accennare alla avvenuta costituzione della Società Dante Alighieri, anche essa come la Pro Patria estranea alla politica, ma soltanto educativa, esprimendo la convinzione, che se la Pro Patria non avrebbe potuto diventare una affiliata della Dante non vi doveva però essere ostacolo a gente della stessa stirpe, di formare l'augurio di una affettuosa intesa con essa a difesa della nazionalità, e che il Governo non avrebbe dovuto trovare eccezione a che l'Assemblea desse espressione a questo'sentimento, coll'inviare un saluto alla Dante e a Ruggiero Bonghi illustre suo presidente. La grandiosa Assemblea, dopo avere approvato il testo del dispaccio, si scioglieva al grido : Viva la Dante Alighieri !
La Direzione centrale trasferiva col prossimo triennio la sua sede a Trieste, col presidente dottor Antonio Goiler e col segretario Rie1 cardo Pittóri, mentre a Rovereto rimaneva la direzione di sezione, col vice presidente barone Valeriano Malfatti e col segretario Augusto Sartorelli.
Undici giorni dopo, e precisamente il 10 luglio, il Ministero dell'interno decretò lo scioglimento della Società Prg.Pofòla dichiarando che il motivo consisteva nella deliberazione presa a voti unanimi di comunicare in forma telegrafica alla Società Dante Alighieri a Roma, le espressioni della piena adesione e delle più. sincere felicitazioni, mentre della Dante dovevano essere noti il contegno ostile alla Monarchia e le aspirazioni rivolte direttamente contro l'interesse dello Stato austriaco . Con ciò la Società Pro Patria, aveva dato chiaramente a conoscere i suoi intendimenti politici, i quali secondo le circostanze potevano cozzare contro le disposizioni del codice penale . La tendenza sleale e antipatriottica della Società Pro Patria (continuava la motivazione del decreto) si era poi palesata indirettamente col fatto, che il Comitato per le onoranze presieduto dall'avvocato Carlo Dordi, aveva omesso a bella posta l'imbandieramento della città, piuttosto che assoggettarsi alla prescrizione di innalzare in un solo punto la bandiera austriaca .
Il decreto di scioglimento che veniva contemporaneamente intimato nel giorno 17 luglio alle due direzioni di sezione di Trieste e di Rovereto, produceva nella Venezia, (Mulia e nel Trentino un'indicibile commozione. Si suggellavano le porte e le finestre dei locali sociali, si sequestravano i registri e i certificati di versamenti alle banche, e i libretti delle Casse di risparmio, si scioglievano i gruppi filiali, si chiudevano le scuole, gli asili, le biblioteche, si levavano dai luoghi pubblici le cassette di oblazione, si abbassavano le insegne.
Commoventissima riusciva a Trieste la chiusura a ore 8 e mezzo del mattino dell'asilo infantile di Gretta in presenza di cento bambini