Rassegna storica del Risorgimento

"PRO PATRIA"
anno <1919>   pagina <56>
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56 A. Sartorelli
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La Pro Patria, moriva soltanto nel nome, perchè lo statuto e il il suo programma rimanevano identici, e perfino le persone, tranne quelle che la morte aveva rapite, erano rimaste le stesse. Ma quel nome fu simbolo di concordia, di battaglia, e di gloria. Quando gli italiani irredenti si furono accorti, che il comune tesoro del proprio essere nazionale correva pericolo, trovavano nella concordia sotto l'egida della Patria la forza per tutelarlo ; e prima nel Trentino e subito dopo nella Venezia Giulia, era anticipato il mirabile spettacolo offerto da questa guerra, nella quale uomini che furono sempre tra loro divisi da profondi dissensi di pensiero, i quali per zelo di intenzioni o per convinzione di riforme, pareva volessero infrangere il comune oggetto del loro amore, improvvisamente si videro precipi­tarsi annodati in accordo commovente a sorvegliarlo amorevolmente con ansia reciproca, e fargli scudo colle loro persone.
Trento e Trieste avevano dato alla patria una bella prova del loro amore filiale, n Trentino, - tenuto con mano di ferro, privato di propri organismi amministrativi e politici, e d*altra parte abbandonato alle tradizionali avversioni e alla soperchieria della rozza popolazione tirolese, ove si accordavano per debellarlo in sorprendente alleanza uomini, caste e partiti che erano per tutto altrove in antitesi fra di loro: clericali e liberali tedeschi, gesuiti e massoni, austriacanti aulici e prussiani, militari e democratici - trovava tuttavia nella modesta borghesia raccolta nelle cittadine e in pochi borghi, nel profondo sen­timento di dignità nazionale, di altissimo disinteresse e di scrupolosa coscienza del dovere, una forza indomabile che lo rendeva non soltanto tetragono alle offese o alle lusinghe dei nemici, ma tale da tenersi in rispetto e anche in soggezione; Trieste, la cui superba situazione economica, dovuta al fatto di essere il solo emporio marittimo della monarchia e che staccata da essa forse non avrebbe potuto man­tenere tale situazione e invece seriamente comprometterla, cedeva tut­tavia alla violenza dell'amore che la trascinava verso la Madre, per fare virtuoso sacrificio dei beni e delle aspirazioni materiali all'idea­lità di una patria
i Era convinzione di molti tra I migliori patrioti triestini che l'unione ai Trieste al Bagno avrebbe avuto per conseguenza una sensibile diminuzione dei suo commercio, ma a questo danno essi andavano lietamente incontro pure di essere imiti alla Madre patria.