Rassegna storica del Risorgimento
LIBERALI ; TOSCANA ; CAPPONI GINO
anno
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1919
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pagina
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60
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E. Paasatnonti
done cercato di riparare i danni, senza avvedersene, ne aveva esagerato gli errori, fu sostituito con il governo Sostegno-Pinella; cosi in Toscana al Ridotti fu dato successore il Capponi . Diversa era la proporzione fra i primi ed i secondi, perchè il Ridolfi non aveva certo peccato di ardire, come si potevano accusare invece il Balbo ed il Casati; anzi, se uno sbaglio aveva commesso l'ultimo gabinetto toscano, era stato quello di non avere compreso la vastità intera dell'ufficio, al quale era stato chiamato, regolando perciò le cose del granducato con ristrettezza di idee e di opere. Dei danni di un siffatta condotta e noi abbiamo accennato alcunché ed altri migliori di noi hanno difusamente discusso : a noi solo importa rilevare, che ad un gabinetto quale quello presieduto dal marchese Cosimo era indispensabile, che sottentrasse un altro diretto da mente più ampia e da mano più energica, il quale desse affidamento che, se la causa italiana fosse stata degnamente sostenuta in Toscana, non sarebbe stata offesa in nessun modo la libertà interna dello Stato e non ne avrebbe risentito l'integrità delle leggi costituzionali. Se il granduca, nello scegliere il Capponi a raccogliere l'eredità del Ridolfi, agisse con acume, lo dirà lo storico coscienzioso della Toscana nel periodo di cui ci veniamo occupando ; ma è fuor di dubbio, che v'erano poche persone nel granducato, le quali, come il marchese Gino, riscuotessero l'approvazione di tutti i partiti per la stima, ch'egli erasi venuto acquistando, sia negli anni di preparazione alla libertà, sia negli ultimi mesi tempestosi, nei quali egli aveva saputo dirigere con mano energica, senza averne l'apparenza, il liberalismo toscano, avvicinando e conciliando le varie tendenze fino a quando aveva dovuto cedere a forze maggiori.
Note sono le cause, che portarono alla caduta del Ridolfi, come noto è che esse, se si dovettero per notevole parte ai rappresentanti della tendenza rivoluzionaria più pronunciata che aveva ottenuto il modo migliore di agire con l'inizio della vita parlamentare, molto più furono determinate dai sostenitori di una politica liberale si, ma-energica ed essenzialmente italiana.
Il Vieusseux che vedeva dentro alle più riposte cose, prima che fossero aperte le Camere toscane, scriveva al Centofanti, il 19 giu-
1 CAPPONI, ScriHi editi ed inediti, per cura di M. TABÀRRINI, Firenze, Sansoni, 1877, voi. II, Settanta giorni dì Ministero, pp. 66 e seg. - MONTANDO Memorie sull'Italia e specialmente sulla Toscana dal ISlé al 1850, Torino issali, p. 301. - BAX,DASSEBO.NI, Leopoldo II, granduca di Toscana e i suoi tempi: Memorie del Cavaliere G. B, già presidente del Consiglio deìmmistoh Firenze, Tipografia dell'insegna di S. Antonino, 1871, p. 314 e seg.