Rassegna storica del Risorgimento

LIBERALI ; TOSCANA ; CAPPONI GINO
anno <1919>   pagina <61>
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R Ministero Capponi e il tramonto del liberalismo toscano nel '48 61
gno 1848, dicendogli che non si sentiva sicuro di tutti i deputati.1 Ohe la Camera bassa del granducato avesse potuto costituire un peri­colo, sìa per resistenza del Ministero che per il predominio in genere del partito moderato, aveva intuito già da molto tempo il Centofanti, il quale aveva desiderato, fin dalla concessione delle libertà statutarie, di entrare nella vita parlamentare come rappresentante del popolo pi­sano ed influire così, insieme con gli altri uomini politici delle sue'1 stesse idee, sui rappresentanti dei partiti avanzati controbilanciandone l'efficacia sulle masse. Avuta la nomina a senatore, n'era rimasto assai male, e soltanto l'autorità del Capponi era riuscita a fargliela accettare, e rinunziare definitivamente al suo originario proposito.2 Un uomo at­tivo e forte avrebbe potuto disciplinare gli inesperti ed i turbolenti: ma molti dei più capaci erano stati chiamati alla carica senatoriale e .gli altri o erano privi dell'ascendente popolare, per le loro idee, come il Ricasoli, o rappresentavano le tendenze antimoderate e radiealeg--igianti, che sulla maggioranza fiacca ed inetta potevano esercitare in­fluenza dannosa. Sarebbe stato possibile tuttavia dominare la situa­zione, se favorevole al Ministero fosse stato il Guerrazzi, ma questi, che non aveva mai perdonato la condotta tenuta verso di lui dai Ridolfì nel gennaio e nel febbraio del 1848, non poteva ora frenare più a lungo l'impeto d'ira e di vendetta, che egli covava da molto
1 Archivio di Stato di Pisa - Lascito Centofanti - Corrispondenza - Basta Jt. 19.
2 Biblioteca Nazionale di Firenze- Carteggio Vieussenx, H 27 aprile il Cen­tofanti al Vieussenx: Mi dà inquietezza la disposizione di questi miei concittadini, scriveva, i quali mi vogliono deputato al Consiglio generale. Due volte è stata adunanza in casa mia per l'organizzazione di un Comitato elettorale perchè così hanno voluto . Ed il 21 maggio : Della mia nomina a senatore non mi so bene quei che ne scrivessi a Gino. Io mi trovo in un grave impiccio e fino a domani non rispondo al Cempini ohe mi partecipò con lettera il decreto Sovrano . Il 26 mag­gio : Gino mi scrisse, ma non ebbe voglia di rappresentarsi bene all'anima la mia condizione e scrivermi una parola che da lui aspetta l'anfano mio. Non ho anello definitivamente risposto al Compiili perchè non ho anche potuto avere un giorno libero nel quale potessi sistemare compiutamente le ragioni che dall'una e dall'altra parte mi consentissero di accettare o me ne rimovessero... Domenica par toro al gomitato elettorale pisano sulle forme del reggimento costituzionale monar­chico, B nelle due domeniche susseguenti ragionerò delle qualità del deputato in genere, dét deputato toscano nelle presenti condizioni della nostra Italia. Yi è grande ignoranza di ciò ohe più Interesserebbe a sapere . Vedi anohe CAPPONI, Lettere di Q. Cantoni edi'altri a Ini, raccolte e pubblicate da A. CARRARESI, Firenze, Successori Le Mounier, 1883, IT, p> 404..