Rassegna storica del Risorgimento

LIBERALI ; TOSCANA ; CAPPONI GINO
anno <1919>   pagina <63>
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Il Ministero Capponi e il tramonto del liberalismo toscano nel '48 6
efficace per abbattere chi gli si opponeva al conseguimento del finer più atta a difenderlo contro gli attacchi che gli fossero stati mossi come oratore e come scrittore. Coperto il suo nome dal velo dell'ano­nimo egli acquistava più virulenza e, bisogna confessarlo, più effi­cacia e sincerità nella esplicazione dei propri disegni. Ond'è che, quanto più le condizioni generali di Toscana e d'Italia rendevano difficile, o meglio, impossibile ai Ridolfi. il rimanere al potere, il Guerrazzi nel Corriere raddoppiava di intensità contro il ministro e l'uomo. Ricor­dando le accuse che gli erano state mosse dopo l'insuccesso del 6 gen­naio 1848 e avvicinando queste alla opposizione fatta dai liberali ai democratici ed ai repubblicani, la cui stella pareva dovesse risorgere allora nel cielo d'Italia, il 26 luglio 1848, il Guerrazzi, rimproverava i liberali italiani e toscani, il ministero Balbo ed il gabinetto Ridolfi per gli errori commessi, non solo tenendo lontani dalla cosa pubblica i democratici ed i repubblicani, ma accusandoli di voler la rovina della patria. Fortuna scriveva il Guerrazzi, - che i repubblicani rispon­dono ad ogni accusa con tale eloquenza che non ammette repliche, quella dei fatti . Ed ai costituzionali : Voi ci avete promesso indi­pendenza e via all'unità. L'ima non ci avete data, l'altra è chiusa per sempre. Giudicate se non rimanga diritto a trattare con tanto orgoglio chi non pensa come voi e vi giudica perchè ha diritto di giudicare .x . Al Ridolfi poi, rivolgendosi direttamente * La Patria è in pericolo-scriveva il 27 luglio 1848 -chi ha coscienza di potere, di volere sal­varla stia al suo posto : e cerchi oro ed uomini dove sono a cercare, chi non vuole, chi non può, chi non sa, si dimetta..3 Edi il 28 luglio: Certi aerofoni ministri italiani convengano d'esser nani di fronte alla mole che peserebbe sugli omeri loro, facciano senno, imitino la schiettezza di papa Celestino, prevengano il momento della disperata ira del popolo, che potrebbe lacerare i male affidatigli portafogli .* Ed aumentando di terze con il trascorrer del tempo e con. il preci­pitar degli eventi nei campi lombardi, il Guerrazzi non risparmiava né invettive, né accuse, né sarcasmi contro il Ridolfi e contro le classi po­litiche òhe desideravano ancora al potere quest'ultimo per molte ragioni, e coadiuvava potentemente così, chi minava da gran tempo le basi del principato costituzionale e del liberalismo nel granducato/ Ond'è che, associando questa all'opera politica, non riesce difficile intendere
Corrière; Livornese, 139, 26 loglio 1849.. 8 Gonncm Livornese, 140, 27 luglio 1848. CorrsWinomesetUìi, 28 luglio 1848. * Corriere Livornese, 144, 1 agosto 1848.