Rassegna storica del Risorgimento

LIBERALI ; TOSCANA ; CAPPONI GINO
anno <1919>   pagina <81>
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Il Ministero Capponi e il tramonto del liberalismo toscano nel *48 81
politica di italianità.1 Dato il suo punto di vista ed egli non era solo in Toscana a pensarla così, era follia attendere da uomini, che fos­sero stati in realtà desiderosi del bene della patria, una politica di­versa da quella della pace e della conoiliazione. E del resto, mutati* vmtandis, in che differiva il gófèrao Sostegno-Pinelli dal Capponi in <fUeJfo lato del problema italiano? L'opera del Gioberti, di opposizione continua ed implacabile ai rappresentanti più notevoli del ministero succeduto al gabinetto Casati, non era forse ispirata al principio di combattere la tendenza pacifista attribuita ai dirigenti dell'ammini­strazione piemontese? ColTerario vuoto,a con le milizie disorga­nizzate, con la popolazione pronta a tumultuare ad ogni minima occasione, perchè stanca dei disagi della guerra, era follia vera e propria insistere nel principio della lotta ad oltranza: ciò intende vano il Sostegno a Torino ed il Capponi a Firenze. Da questa con­vinzione derivava il loro modo di agire, che dagli ignari e dagli avversari era interpretato come debolezza e municipalismo. Non possiamo escludere che il marchese Gino non obbedisse in un certo senso al desiderio di provvedere, piuttosto al benessere di casa sua, ohe attuare un alto ma irraggiungibile ideale, nello sviluppare il suo sistema di governo; ma è vero anche che la coscienza della condi­zione reale della Toscana non gli permetteva di scegliere altra via nell'adempimento della sua missione.
Ed è chiaro anche il comprendere, tenuto presente ciò che siain venuti dicendo, che la Federazione, come la ideava il Capponi, doveva ssere diversa dall'idea giobertiana ed anche da quella del Governo sardo. 11 Capponi, nelle sue Memorie di ministro ha presentato le cose, come, se la progettata lega non potè essere compiuta, lo si dovette alla intolleranza del Pinelli e dei suoi collaboratori.8 È inu­tile, ora, discutere quanto il marchese Gino siasi lasciato fuorviare nel giudicare in questo modo la questione, dai sentimenti di parte : la condotta dei ministri sardi, anche animati dalla migliore volontà, doveva necessariamente trovarsi in opposizione con i criteri adottati in Roma e Firenze. Queste, anche dopo i disastri militari, non vole­vano concedere nulla alla supremazia militare ed economica del Pie-
i JJ. PASSAMONTI, Militarismo ed antimilitarismo nel Partito liberale toscano durante la campagna del 1848, in Sussegua Storica del Risorgimento Italiano, Roma, Anno T, Fascicolo IH, 1918
a BAJDASBEBOI, Leopoldo, II, op. cit. pp. 312, 313.
s CAPPONI, Settanta giorni di Ministero in Opere edite ed inedite, op, cit. II, pp. 83, 85, 87.