Rassegna storica del Risorgimento
LIBERALI ; TOSCANA ; CAPPONI GINO
anno
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1919
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pagina
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B Ministero Capponi e il tramonto del lihemUsmo toscano mi '48 83
anche coloro, i quali non intendevano.in alcun modo di rinunziare al loro ideale patriottico. Questi ultimi non volevano discutere, se ciò che ambivano, fosse stato raggiungibile in quello speciale momento: solo non tolleravano, che venisse infranto il loro sogno, dopo averlo lungamente accarezzato. E chi pensava cosi, non apparteneva sempre agli oppositori del Ministero Capponi, ma vi consentivano persone le quali erano -devote, Ciecamente devote,, al marchese Gino, per stima infinita e per lunga comunione di pensieri e di effetti. Il Vieusseux il 15 agosto 1848 parlava al Centofanti della mirabile difesa della repubblica veneta e aggiungeva: La gran notizia del giorno è la resistenza che vuol fare Venezia ed il passaggio per Firenze del Tommaseo mandato a Parigi in missione dalla repubblica. Certo, se i Veneziani saranno concordi e se vorranno sottoporsi ai disagi ed agli stenti del blocco, potranno dare un grande esempio al mondo. Venezia reggendo all'urto del tedesco sarebbe d'un immenso peso morale per imporre alla diplomazia. Tommaseo, che ho abbracciato, gode buona salute ed è rallegrato ed infiammato quanto un Precida. Possa egli riuscire a Parigi. Disgraziatamente le condizioni attuali della Francia son troppo deplorabili, perchè si possa sperare in un pronto intervento armato .x Un uomo che si entusiasmava al pensiero di Venezia, sola, in lotta con il nemico, e che vedeva in essa quasi il simbolo del-Fltalia vinta, ma non doma; un uomo che pensava con angoscia, che il ritardato aiuto di una grande potenza avrebbe potuto abbattere anche quest'ultimo baluardo dell'indipendenza italiana, non poteva, né doveva accettare il pacifismo capponiano. Per quanto sostenesse il marchese Gino nella guerra, che gli dichiarò il demagogismo rivoluzionario, il Vieusseux non ne seguì le idee nel problema delle ostilità coli'Austria. E non potendo manifestare in altro modo questa reazione, servendosi della sua autorità e delle molte sue aderenze, raccolse fondi perchè fosse resa meno difficile la vita a' capi della moribonda repubblica veneziana. H 5 settembre scriveva al Gènto-fanti : Ho qui da me un corriere del Governo di Venezia, che mi si raccomanda per denaro. E quelle lire 1000 ? io non ho più udito parlarne. Ht tardi io avrò; una seduta coi deputati veneti, venuti appositamente per un imprestito .3 E due giorni dopo: Vi ho mandato anche il progetto di imprestito di Venezia. Su quest'argomento di
1 Archivio di mio: 4t JWW-C lascito ÙiofanGorrispondenza - Sitata,
n 19
a jwchipio di Staio di Pisa - Lascilo Centofanti7 - ihrrìsponàvnm - pp4
n. 19.