Rassegna storica del Risorgimento

GIANSENISMO
anno <1962>   pagina <571>
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Giansenismo italiano e Rivoluzioni' francese 571
il supplemento del Giornale ecclesiastico per il 1793 ribadiva, quasi a mo' di conclusione:
I Giansenisti di Francia, subitoche è arrivato il tempo maturo sono dive­nuti quasi tutti rivoluziona ri. 0 per dire la stessa cosa con altri termini: appena arrivato il tempo della rivoluzione in Francia, si è conosciuto che quei Giansenisti erano increduli, quanto quelli, che erano increduli senza essere giansenisti .
L'accusa di pura e semplice irreligiosità, di deismo, quando non addi" rittura di ateismo, di collusione con liberi muratori e filosofi, libertini, pur non nuova nella storia delle polemiche antigianseniste (basti pensare a tutta la leggenda intessuta intorno al progetto di Borgo-Fontana), diviene, con il progredire della rivoluzione in Francia, sempre più aspra, sempre più cieca e tracotante, sempre meno disposta a concedere l'atte­nuante del dubbio, a discriminare fra giansenisti e giansenisti, ad ammettere un'eventuale buona fede. Semplice pretesto polemico per abbattere una volta per sempre un avversario teologico tenace e coriaceo sotto il peso di accuse conosciute per infondate? Sarebbe difficile sostenerlo, anche se vi sono motivi per dubitare che in non pochi casi possa essere stato sostan­zialmente così. Ma una volta accettata, cosi come in Italia era stata accet­tata con maggior convinzione e in più larga misura di quanto forse non si creda o si ricordi di solito, la tesi della cospirazione, era sin troppo natu­rale finir con il dar corpo alle ombre, scorgere, e dare per scontati, dei nessi e delle solidarietà ben radicate là dove non esistevano, attribuire un consapevole movente di eversione dell'ordine politicosociale e della religione a chiunque si fosse allontanato, anche di poco, dai sentieri tradi­zionali in teologia, nelle questioni di disciplina ecclesiastica, negli studi di storia religiosa, nel diritto pubblico ecclesiastico. Mano a mano che la rivoluzione andava assumendo sempre più l'aspetto di un enorme cata­clisma, di un rovesciamento totale di strutture politiche, fedi religiose, valori morali, gerarchie sociali, era ben difficile, a chi non si poneva neppure il problema di uno studio in profondità di quelle che avrebbero potuto essere le cause storiche di tanta tempesta, rinunciare a vedere nell'abisso di malvagità di una piccola minoranza di individui, sia pure fatti stru­mento dell'ira divina, la fonte principale dei mali presenti. 2)
< > Supplemento al Giornale ecclesiastico di Rama dell'anno I793i cit., p. 116.
2) Occorre appena ricordare, In questo contosto, che era sopra tatto la massonerìa ad essere considerata il nucleo centrale della gronde congiura sfociata nella Rivoluzione. Aitale proposito* e interessante notare che fin dal luglio 17B un informatore degli Inqui­sitori di Stato veneziani, in una sua memoria dell'I 1 di quel mese, additava nei liberi muratori i principali responsabili di quanto stava accadendo in Francia: Più ai appro­fondisce .-- egli scriveva la stravagante congiuntura che sconvolge la Francia e Ohe agita e minaccia tatti 1 ritrovi d'Europa, più si è convinti che esista un focolare, di cui ì