Rassegna storica del Risorgimento

GIANSENISMO
anno <1962>   pagina <574>
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574 Alberto Aquaronc
difficile, si potrebbe dire forse confuso, dalla mancanza di un sicuro cri­terio discriminante tra giansenisti veri e propri, semplici simpatizzanti per alcuni aspetti singoli del giansenismo o amici personali di giansenisti indu­bitati, e uomini infine che con i giansenisti non ebbero altro legame che quello costituito da alcuni nemici comuni, primi fra tutti i gesuiti. Sulla scia del Rota, il quale potè affermare cne chi nasce ribelle, nel Settecento, è giansenista ,l) si è creata infatti una certa tendenza ad attribuire senz'altro la patente di giansenista anche a chi con il giansenismo ha ben poco a che fare, sol perchè si tratta di individui che si trovarono a dissentire, più o meno tenacemente e più o meno coerentemente, da certe posizioni tradizionali della più rigida ortodossia cattolica, ad attaccare la Santa Sede su certi punti di disciplina ecclesiastica, a mettere in dubbio l'infallibilità
pisano nell'ultimo Settecento: il trionfo e la crisi del riformismo anticuriale in alcuni carteggi di colti pisani, in Bollettino storico pisano, 1953-54, pp. 54-121; Il fallimento dell'offensiva riformista di Scipione de* Ricci secondo nuovi documenti (17811787), in Rivista di storia della Chiesa in Italia, 1955, pp. 99131; Giansenisti e illuministi, in La cultura illuministica in Ita­lia, a cura di M. FOBINI, Torino, 1957, pp. 189-207; La riforma giansenista della Chiesa e la lotta anticuriale in Italia nella seconda metà del Settecento, in Rivista Storica Italiana, 1959, pp. 208-234:1. Gli anni di preparazione (1750-1765). Alla tesi del Rota aderirono, con appena qualche sfumatura diversa, o del tutto mdiscriminatamenic: A. DELIA. TORRE, 17 cristianesimo in Italia dai filosofi ai modernisti, MilanoPalermo-Napoli, s. d.; A. ANZI-LOTTI. Dal neoguelfismo all'idea liberale, in Nuova rivista storica, 1917, pp. 227236 e 385 422, ma, per quanto qui ci riguarda, pp. 234 e ss.; cfr. pure dello stesso: Gioberti, Firenze, 1922, pp. 151 e ss.; A. PARISI, / riflessi del giansenismo nella letteratura italiana, voi. I, Catania, 1921; F. LANDOGNA, Giuseppe Mazzini e il pensiero giansenistico, Bologna,' 1921; P. SAVIO, Devozione di Mgr. Adeodato Turchi alla Santa Sede. Testo e DCLXXXV docu­menti sul giansenismo italiano ed estero, Roma, 1938. La tesi opposta di Jemolo ha invece trovato consenzienti: 6. CACCIATORE, S. Alfonso de' Liguori e il giansenismo. Le ultime fortune del moto giansenista e la restituzione del pensiero cattolico nel secolo XVIII, Firenze, 1944 (la presa di posizione di questo autore è quanto mai recisa: Il giansenismo egli scrìve non ebbe di suo che la teologia di Giansenio e la religiosità propria che da quella scaturiva. Il resto ha poco più che valore di espediente, di punta d'appoggio per giungere a far sentire al capo della Cristianità le voci di una riforma che non volle mai essere eco­nomica o sociologica, ma fatto religioso e teologico... Il ricco patrimonio spirituale che fece la fortuna degli uomini del Risorgimento non è opera giansenista. Ti lavorarono invece uomini che nulla hanno a che vedere col giansenismo e sono in assoluta opposizione con esso. Muratori, Genovesi, Giannone, Galiani non fanno appello al genio torvo e arcigno della setta, gibbone all'ottimismo, al senso di fiducia ingenito nelle mal apprezzate, nascoste, ma potenti energie della nazione, concepita costantemente nella sua missione di maestra ed educatrice del mondo ); G. M. DE GIOVANNE, Il giansenismo a Napoli nel secolo XVIII, in Nuove ricerche storiche sul giansenismo. Studi presentati nella Sezione di Storia Eccle­siastica del Congresso Internazionale per il IV Centenario delia Pontificia Università Grego­riana: 1317 ottobre 1953, Roma, 1954, pp. 195-218; P. STELLA, Giurisdizionalismo e gian­senismo all'università di Torino nel secolo XVIII, Torino, 1958, sia pur limitatamente al Piemonte in particolare. Varie prese di posizione più o meno intermedie sono state prese da nitri autori, che saranno citati via via. Sulla polemica Roia-Jemolo-Codignola ed in particolare sulla questione dei rapporti fra giansenismo e democrazia giacobina cfr. le osservazioni di A. DE STEFANO, Rivoluzione e religione nelle prime esperienze costituzionali italiane. (1796-1797), Milano, 1954, pp. 25-33. ') E. ROTA, Giuseppe Poggi, cit p. 51.