Rassegna storica del Risorgimento
GIANSENISMO
anno
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1962
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pagina
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580
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Uberto Abitarono
E chiaro comuncrue che una discriminazione più o meno sicura dei giansenisti veri e propri da quelli solo apparentemente tali, dai semplici simpatizzanti piii o meno alla lontana, deve prendere a fondamento più che Patteggiamento in materia di costituzione della Chiesa, di rapporti fra potestà civile e potestà ecclesiastica, di infallibilità pontificia e supremazia conciliare, la presa di posizione su quelle questioni teologiche che erano state alle origini del movimento giansenista e che malgrado la progressiva politicizzazione di quest'ultimo avevano pur sempre continuato ad essere il suo alimento sostanziale ed irrinunciabile. Ma un criterio più pratico, e in fondo più sicuro, per stabilire l'appartenenza di un singolo individuo al giansenismo italiano esiste, ed è, come ha messo in rilievo già una ventina d'anni or sono il Cannarozzi, l'adesione alla chiesa cattolica scismatica di Utrecht, espressa mediante un'apposita lettera di comunione.*) Anche
' ' Cfr. C. CANNAROZZI, L'adesione dei giansenisti italiani alia chiesa scismatica dì Utrecht, in Archivio storico italiano, 1942, disp. III-IV, pp. 3-52. Vi si trova un lungo, documentato elenco dei giansenisti italiani che comunicarono, ossia inviarono lettere di comunione, con la chiesa di Utrecht. Sull'argomento eh*, pure B. MATTEUCCI, Mons. Scipione aV Ricci e la sua dipendenza dalla chiesa scismatica di Utrecht. Relazioni tra giansenismo olandese e giansenismo italiano, in BuUetti.no storico pistoiese, 1937, pp. 130145. Vi si trovano estratti della corrispondenza del Ricci con l'arcivescovo di' Utrecht, con il vescovo di Ilarlcm e con il vescovo di Dcventcr. Il Ricci inviò tra l'altro in omaggio all'arcivescovo di Utrecht gli atti del sinodo di Pistoia, e l'arcivescovo rispose, unitamente ai due vescovi sopra menzionati, congratulandosi caldamente con lui per la sua opera. Sui legami del gruppo ricciano con la chiesa di Utrecht insistette in modo particolare G. A. RASIER, Analisi del Concilio diocesano di Pistoja celebrato nel mese di settembre del" Vanno 1796 dall' 111.ma e R.mo Scipione de1 Ricci vescovo di Pistoja e Prato o sia Saggio <fe* molti errori contro la Fede contenuti nullo stesso Concilio, Assisi, 1790, specialmente pp. 15 e sgg. Ma già tre anni prima su tali legami si era soffermato Fox-gesuita Mozzi nella sua Storia delle rivoluzioni della chiesa d'Utrecht, 2 voli., Venezia, 1787, specialmente voL II, pp. 464 e sgg. II Mozzi attribuiva in particolare alla chiesa d'Utrecht la popolarità che aveva acquistato la teoria del porochismo, ossia del diritto dei parroci di partecipare con voto deliberante, e non meramente consultivo, ai sinodi particolari e generali: Da qualche tempo in qua egli lamentava e principalmente dopo la bolla Unigenitus, una folla di scrittori oltramontani, e in questi ultimi anni anche alcuni italiani, non hanno contuttociò lasciato... di sostenere con tutto l'impegno, che i semplici Preti, e molto più ì Parochi hanno voto veramente decisivo ne* Sinodi e particolari e generali; e siffatta opinione è quella appunto, che si evoluta da Scttarj ad arte canonizzare nel Sinodo d'Utrecht. {Ivi, p. 428). Per quanto riguarda le adesioni di giansenisti italiani alla chiesa d'Olanda, Fabio De Vecchi scriveva da Siena al BeOegardc, in data 20 dicembre 1778: Ho finalmente la consolazione di replicare alle sue gentilissime del 3 Marzo e 30 Giugno corrente, con darle l'avviso d'avere in pronto un grosso plico di lettere per codeste dilettissime Chiese d'Olanda... Fra queste lettere oltre diverse sottoscrizioni di persone qualificate, e di curati, clic sono i più religiosi e dotti di questa città, vi troverà quello di Mous.c Pnnnilini V. di Chiusi, e Pienza e del suo vicario generale, (piciIH di Mons.c Banchieri, e del nostra degnissimo Provveditore delli Studi, e di tutta la facoltà teologica di questa università, la quale spero, che servirà d'esempio a quelle di Pavia, e di Pisa, olle quali sono presentemente rivolte le nostre premure, per fare altrettanto. Imperochó questo sembra l'unico mezzo efficace per richiamare la Curia Romana ai suoi doveri, di rimettere cioè l'esame dalla causu allo