Rassegna storica del Risorgimento
LIBERALI ; TOSCANA ; CAPPONI GINO
anno
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1919
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pagina
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88
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SB- E, PassamonH
politica giusta e generosa, che non ha bisogno della grandezza delio-Stato per essere forte e per essere ascoltata . Ma nel tempo stesso, coerentemente al principio che sostenere un gabinetto non equivaleva ad approvarne pedestramente tutte le opere, bensì a condurlo saviamente fra! numerosi ostacoli che gli si fossero frapposti, il giornale del barone Bettino ricordava al Capponi il dovere di prepararsi alla guerra coinè quello, che era un'arma efficace nelle mani dei rivoluzionari; lo spronava a far presto qualcosa dì buone per persuadere la pubblica opinione delle perfette intenzioni del sverno. Cosi il 25 agosto, alla vigilia dei moti livornesi, la Patria: Mentre i giorni concessi alla tregua- scriveva- passano rapidamente né ancor sappiamo qual destino ci si prepari, da chi agita senza noi le nostre sorti, è doloroso l'udire in Italia il fremito di discordi sentenze e di ire, che dovrebbero* adesso ardere di una sola causa. Non è tempo questo di dividersi, ma di riunirsi ed in faccia al pericolo ritrovare quella concordia che naque al primo entusiasmo. Se attendiamo la pace dagli altri, noi inermi- ed inerti avremo pace senza dignità e senza sicurezza; l'opera del nostro risorgimento sarà differita e fatta più difficile a compiersi .* E sullo stesso argomento, con la medesima intenzione, la Rivista Indipendente: La piaga antica del sospetto -diceva il 2 agosto 1848 - si riapre tra noi ; invece di tenderci la mano come compagni di sventura, uno rovescia sull'altro la colpa di avere perduto. Tra coloro, che più alzan la voce, molti strepitano per vanità di sistema, molti per iscusare la loro stessa condotta, molti per velare di parole magnifiche una nullità degenerata... Come credete che: fta-detzk se ne rallegri ? Non vi pare di vederlo sorridere e crollare la testa? . Non poteva trovare, la Rivista, frasi migliori pei" Inoliare chi, in Toscana, agiva contro il Capponi, prima ancora che questi avesse iniziato la sua opera, sia per abbattere, con lui, il liberalismo, sia per effettuare un'ideale di libertà demagogica, sia per soddisfare private ambizioni. *E tutto questo retroscena, losco e ributtante, che rodeva l'ultima base del partito liberale, addolorava profondameute, chi, come la Rivista, prevedeva i mali che ne sarebbero derivati alla patria:- Ove sono -le: mani ardite - chiedeva il nostro periodico - che si cacciano in questa materia e la rivolgano e la percuotano e le diano la forma che le conviene ?>' Le mani, che il nostro giornale invocava, erano quelle di un uomo stanco e vecchio cui mancavano saldi appoggi nel suo brancolamelo; ed invece la materia, che sarebbe
1 La Faina, H, 0, 25 agosto 1848.
* La Rivìnta Indipendente, 01, 23 agosto 1848.