Rassegna storica del Risorgimento
GIANSENISMO
anno
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1962
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GiantiPriismo itali uno v Rivoluzioni' francese 599
a tutte le spese occorrenti per il pubblico esercizio della nostra sunLa religione. ')
Ma quando la costituzione civile del clero, ed in particolare la questione del giuramento, provocò un vero e proprio scisma in Francia, con vescovi e preti costituzionali da un lato, e vescovi e preti refrattari dall'altro, m insanabile reciproco antagonismo, e sopra tutto quando la Santa Sede ebbe espressamente fatto cadere la sua condanna sulla costituzione stessa, il disorientamento fra i giansenisti italiani fu grave e portò ben presto ad una incrinatura nella loro compattezza, che andò sempre più allargandosi. Così come, del resto, la costituzione civile del clero provocò una frattura anche in seno al giansenismo francese, che lungi dall'essere, complessivamente considerato, l'artefice principale del nuovo ordinamento ecclesiastico, come sostenuto dalla pubblicistica cattolica contemporanea e da gran parte della storiografia posteriore, proprio sul problema dell'adesione a quell'ordinamento si divise, entrando in una crisi dalla quale non riuscì più a sollevarsi dei-tutto.2*
1' Cfr. S. BALDINI. Storia del seminario di Prato., cit., >. 1 14. Sarà opportuno ricordare qui la grande influenza esercitata su Scipione de* Ricci e sopra tutto sul granduca Leopoldo da un'opera francese apparsa anonima, L'ecclésinstique citoyen, ou lettres sur les moyens de rendre tes personnes, les établissements el le bieus de r Égli se encore plus utiles à l'Ètat et méme. à la religion, Londres, 1785, in cui l'autore, oltre ad affermare il carattere pubblico dell'attività svolta dagli ecclesiastici e quindi la loro subordinazione al potere civile, insisteva sulla necessità di sollevare le condizioni di estrema miseria dei parroci e di eliminare, mediante un'equa distribuzione dei beni e dei loro proventi, alle gravi sperequazioni esistenti in seno al clero. Cfr. su questo argomento G. CAIUSTIA, Riflessi politici del giansenismo italiano, eit. pp. 411 e sgg.
3) Sulla frattura del giansenismo francese a proposito della costituzione civile del clero e per un utile tentativo, anche se in. parte manchevole, di stabilire con qualche approssimazione il numero dei giansenisti che prestarono il giuramento, e di quelli che lo ricusarono, cfr E. PRÉCUN, Les jansénistes du XVIII sièck et Ut Consùlution civile da clergé. Le déreloppemenl du richérisme. Sa propagation dnns le Bus CI erge, 1713-179i, Paris, 1928. Nella storiografia francese, l'influenza determinante del giansenismo sulla costituzione civile del clero è stata affermata in particolare da Thicrs, Michelet, Louis Blanc. Henri Martin, Chassin, mentre è stata ridotta a limiti molto più astretti da Sagnac e Madelin. L'hanno negata quasi del tutto Juurès, che nella costituzione civile ha voluto piuttosto vedere l'influsso preminente del Rousseau della Professione di fede del vicario savoiardo (cfr. J. .TAUBÈS, Storia socialista della rivoluzione francese, II, Vopera della Costituente, trad. it., Milano, 1953, pp. 174-175) e Mathiez. Da noi all'influenza giansenista è stato assegnato un posto notevole da Salvemini (La rivoluzione francese, 178!Ì~1792 p. 166 dell'edizione Rizzoli del 1947), mentre è essa stata minimizzata da F. MUFFI NI. La vita religiosa di Alessandro Monsoni, I voi., Bori, 1931, pp. 83 e sgg. Sulla costituzione civile del clero cfr. inoltre A. LATTIEILM:, L'église radiali quii et la revolution francaisv. Zie, Pontificai de Pie VI e la crine francatsr (1778-1770), Paris, 1946, pp. 87 e sgg, Sull'atteggiamento dei giansenisti italiani in generalo cfr. N. Ronouco. Opinioni di giansenisti toscani sui boti del clero francese, in Studi di storia e di critica dedicati a Pio Carlo Folletti Bologna, 1915, pp. 397-407, e M. VAUSSAHD, Les jansfinistes italivns et la constittttion civile du clergé, in Rmttte historique, 195], pp. 242-259. Entrambi però di scarsa utilità.