Rassegna storica del Risorgimento
LIBERALI ; TOSCANA ; CAPPONI GINO
anno
<
1919
>
pagina
<
90
>
90
M. Pattaatnonti
Guerrazzi, di essere, da un giorno all'altro, chiamati al potere, ed alla loro convinzione di non offrire alla popolazione, in genere desiderosa di pace, motivo di temere di loro e del sistema di Governo che avrebbero inaugurato.
Ma, che le cose fossero gravi ed assai pericolose, poteva dimostrare ciò, che il Centofanti scriveva al Vieusseux ii 7 agosto 1848 : * Anche qui i malvagi imperano. Ieri sera alle ore SI incirca un uomo del popolo ed alcuni abati, che telavano in biroccino dai Gombo, furono assaliti da parecchi facinorosi, 1 quali tolsero loro i pochi denari, che avevano, e ruppero, non mi so bene, se una gamba o una coscia all'uomo del popolò. In più luoghi il proclama del Granduca è stato strappato. Pochi nemici di ogni ordine spero, che saranno soppressi dalla provvidenza energica del Governo e dalla riprovazione dei buoni '. Il moto rivoluzionario si annunciava in Toscana, come nelle giornate di Francia del maggio e del giugno 1848, sotto la forma del vandalismo anarchico mascherato dalla idealità repubblicana e democratica. Sarebbe errore gravissimo caratterizzare da quello, che il Centofanti scriveva al Vieusseux, l'agitazione livornese, la quale portò al trionfo, dannoso sia pure, di un'idea, degna in sostanza del più alto rispetto per il fine che si proponeva: ma è anche certo, che della feccia brutale- si servirono coloro, i quali non badarono ai mezzi per raggiungere il fine.
Il Capponi, nelle sue Memorie di ministro, ci ha lasciato un'analisi breve ma succosa e preziosa delle ragioni, che determinarono il moto livornese: ragioni intrinseche ed estrinseche. Certo è, che dovette allettare I fautori dell'idea repubblicana il fatto, che la Toscana, retta da uomini deboli non sostenuti dalla maggioranza della massa, non forte di milizie e di denaro, non avrebbe potuto reggere all'urto di una folla organizzata ed elettrizzata, la quale avesse innalzato la bandiera della ribellione al principio costituzionale, che aveva portato ai disagi dell'ora; quando, specialmente, questa moltitudine fosse stata padrona di una città posta sul mare, che avrebbe potuto avere perciò immediati rapporti con gli altri luoghi, nei quali covava J] germe della ribellione.8
1 Biblioteca Nazionale di'Firenze - Carteggio Yinssenx.
2 CAPPONI, Settanta giorni in Opere edite ed inedite, op. eit.H, 102 sog. passim. Bbn a caso il Corriere Livornese, teneva, dietro con viva attenzione a ciò che avveniva in Genova dopo la fine del'luglio 1848 e ne informava i suoi lettori ai quali presentava sotto eroica luco tutto ciò ohe di incomposto e tumultuoso fosse avvenuto in quella città. Goal ad esempio Corriere Livornese 151, 9 agosto 1848. Ed al Corriere univanai In siffatto proposito l'Alba, Vfn/less/bife, il Popolano.