Rassegna storica del Risorgimento

GIANSENISMO
anno <1962>   pagina <620>
immagine non disponibile

620
Alberto Aquarone
tessi questa insostenibile, tante sono indubbiamente le derivazioni dal gian­senismo francese del pensiero e degli spunti polemici propri dei giansenisti italiani, ') non mi sembra che si possa facilmente contestare che negli scritti come nell'attività di questi ultimi vi sia stato qualcosa di più di una passiva recezione di elementi d'oltralpe, una meditazione autonoma in armonia con la loro propria sensibilità morale e religiosa, e con gli sti­moli concreti della particolare situazione politica e culturale nella quale si trovarono a vivere e ad operare. E ciò a parte il fatto che non risulta sem­pre chiaro in che cosa sarebbe dovuta consistere 1* elaborazione paesana delle convinzioni teologiche, quasi che grazia efficace e grazia sufficiente, contrizione e attrizione, inferno o limbo per i bambini morti senza batte­simo, siano questioni da affrontarsi tenendo d'occhio sopra tutto chissà quali particolari tradizioni nazionali. Gli stessi redattori delle NouveUes ecclésiasliques, del resto, non mancarono di tributare più di una volta ai giansenisti italiani delle lodi in cui era implicito il riconoscimento della loro autonomia intellettuale rispetto al magistero francese, dal quale pure erano senza dubbio fortemente influenzati. Così per esempio, nel recensire le Praélectiones quas imbuii in Academia Ticinensi Petrus Tarn.' burinus, pubblicate nel 1787, il redattore del foglio giansenista francese mise in rilievo la superiorità dell'insegnamento della teologia qual'era praticato a Pavia rispetto a quella ch'era la situazione in proposito in Francia; ed in più di un'altra occasione le Nouvelles ecclésiastìques,
disfatti... Non è il giansenismo francese che crea il giansenismo italiano. Pensiamo al nostro movimento religioso bresciano... Bastava una scintilla. E venuta la scintilla, ecco erompere con fervore di giovinezza il giansenismo bresciano... (che) nasceva dall'interno di una particolare civiltà e esperienza religiosa peculiare a lui solo. Cr. R. MAZZETTI. Il cardinale A. JVX. Querini. Uomini e idee del Settecento e la nascita del giansenismo bre­sciano, Brescia, 1933, p. 118;
i) Qualche osservazione in proposito, in E. PKECMN, L'inflttencè du jansénisme fran-qais à Vélranger, in Renne liislorique, 1938, pp. 24-71; per quel che riguarda in particolare l'Italia cr. pp. 4368. Ma quel che sarebbe veramente necessario, è un nuovo e completo riesame di tutta la vasta letteratura giansenista e filogiansenista italiana della seconda meta del Settecento alla luce del pensiero giansenista francese contemporaneo e imme­diatamente precedente.
*) A proposito dell'insegnamento della teologia, le Nouvelles ecclésiastiques del 27 febbraio 1788 così si esprimevano tra l'altro, nel dar conto della citata opera di Pietro Tamburini: La manière de l'enscigncr dans nos Ecoles est si vicieuse pour la forme et ponr le fon ri. que Ics jeunes ecclési astiques, bien lobi d'y prendre du goùt, en concoivent au contrairc do l'aversion... Il n*en est pus ainsi dans PUniversité de Pavie. Dee Profes* scura aussi pienx que savane se sont appliqués avee succès à débarasser la tbéologie de tout ce qui lui est ctrnnucr, à la retablir sur ses vraies base, qui soni l'Ecriture-Sointe et la iradiiion. Si può a questo punto ricordare quanto scriveva al Ricci Vincenzo Palmieri, in data 29 aprile 1786: lo forse onderò all'eccesso, ma non posso negare che mi salto la mie tutte le volte che parlando singolarmente della penitenza e dell'Eucaristia sento ripetermi materia, forma, materia remota ecc. e sento definire questo non basta questo