Rassegna storica del Risorgimento

GIANSENISMO
anno <1962>   pagina <621>
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Giansenismo italiano e Rivoluzione francese 621
nel prendere in esame opere di giansenisti italiani, le additarono ad esempio ai giansenisti francesi, tanto da concludere una volta che in Italia ben più che in Francia i buoni fedeli avevano la possibilità di ricevere un adegnato nutrimento spirituale, improntato alla vera religione. *)
Ma c'è di più. E implicito, in tutti coloro che rimproverano ai nostri giansenisti di non aver fatto altro che ripercorrere le orme del più maturo e più vitale giansenismo francese, il presupposto che l'influenza straniera sia di per se stessa un male e che basti la constatazione che un movimento politico, o culturale, o religioso, ne abbia risentito, per condannarlo, per dimostrarne la storica inattualità. Pregiudizio patriottardo e miopia provin­ciale, a mio avviso, fin troppo frequenti nella nostra storiografia. Quasi che la storia etico-politica in genere, e la storia della cultura in particolare, non sia proprio storia dei contatti e delle reciproche influenze fra diversi ordina­menti politici e diverse culture e della loro fecondità, quasi che questi con­tatti e queste influenze costituiscano un insulto a qualche chimerico Volks-geist ed un processo di corruzione di quest'ultimo, un tradimento del vero carattere di un popolo. Quasi, ancora, che il Risorgimento stesso non sia stato, in larghissima parte, proprio un reinserimento dell'Italia nelle più vitali correnti della politica e della cultura europee, una sua ripresa di coscienza di se stessa anche, se non sopra tutto, sotto lo stimolo e l'impulso di apporti intellettuali e materiali non italiani. Quel che conta, è che il gian­senismo italiano abbia potuto contribuire, come senza dubbio contribuì, a quel più vasto movimento religioso e culturale della seconda metà del Settecento nel quale, come ha osservato Paolo Alatri, noi troviamo i primi germi di un cattolicesimo orientato in senso liberale: dal punto di vista intellettuale, per il valore dato all'esperienza religiosa del singolo fedele nell'interiorità della sua coscienza in contrasto con i facili compro­messi a sapore quasi commerciale e sostanzialmente ipocriti che caratteriz­zano la morale gesuitica; dal punto di vista scientifico, per il rispetto
non basta ecc. ed altre simili temerità scolastiche. Così parimente quest'assoluta deter­minazione che s'incontra ne* casisti questo è peccato mortale, questo è veniale, ecc. e che so io. In questa azione vi sono tre peccati, in quella due ecc. Quante freddure I Un libro che In una maniera nobile e degna degli augusti nostri misteri spiegasse i fondamenti detta nostra religione ed insegnasse la marnerà soda di convertirsi a Dìo senza tante di­gressioni; che tendesse alla riforma del cuore ed amministrasse i Sacramenti come costu­marono i nostri Padri quanto sarebbe degno di questo secolo in cui par che si possa spe­rare una felice combinazione di circostanze che sollevino lo spirito della Chiesa . Cfr. Ei.'èooTONOLA, Carteggi di giansenisti liguri, cu., voi. II, pp. 26-27.
i) Cflr. in proposito le Nouvelles ecclàsiàsttques del 7 maggio 1788: Tandis qu'en Franco Ics Fidèlcs se tronvent souvent rédults à la triste condition dee enfants dont parie un ptophbtt, epa demandoient du pain sana quo personne leur on donnàt, ceux d'Italie au contraire voicnt cheque jour le nombre des bons ministres se multiplier, et les ouvrages leu plus solide* deveuir popuhures, dona presque toutes Ics villes.
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