Rassegna storica del Risorgimento
BIBLIOGRAFIA ; SPAGNA ; STORIOGRAFIA
anno
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1962
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pagina
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627
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H Risorgimento negli scrittori spagnoli 627
Ben diversa indole ha l'opera di Moratin,1) che visse in Italia, facendo centro a Bologna, per tre anni, dal settembre 1793 al settembre 1796. Moratin conobbe l'opera di Juan Andrea, o almeno i primi due volumi di essa, che in effetti cita per correggerne alcune affermazioni; anch'egli viaggiò per uno scopo specifico, che era quello di documentarsi sulla vita teatrale. Un aspetto dell'opera (la quale non fu pubblicata in vita dell'autore, e si deve considerare una raccolta di appuntì e di impressioni, piuttosto che un vero libro) risente infatti della ragione del viaggio. Ma l'uomo era ben diverso; più intimo nei suoi sentimenti, e nello stesso tempo meno ligio al dovere di ricercatore, largamente accessibile alle belle tentazioni, che lo mettevano a contatto con la vita dei singoli luoghi; dotato d'uno spirito d'osservazione vivace e condito dal senso dell'umore; e il letterato lo era in un senso più vicino al nostro: amava la bella prosa e concepiva la bellezza d'una prosa come risultato d'una difficile naturalezza: il buon gusto lo teneva lontano dall'affettazione; il fondo scettico del carattere lo faceva rifuggire dall'eloquenza. Sarà esagerato il dire, come disse qualcuno, che gli scritti di viaggio di Moratin hanno un valore superiore a quello del suo teatro e della lirica; d'altra parte, resterebbe deluso chi, sapendo Moratin scrittore di teatro, vi cercasse una ricca serie di aneddoti o di scene, come per esempio nei Mémoires goldoniani; ma indubbiamente alcune parti (per esempio le pagine sull'animazione di piazza San Marco a Venezia, o quelle sui birichini di Bologna) sono dell'ottima prosa, e della prosa sorprendentemente moderna. Più che gli individui, Moratin ama cogliere gli ambienti, i gruppi umani, i momenti della vita, e non è alieno da valutazioni anche mordaci: e cosile sue-pagine letterariamente più vive hanno anche un interesse notevole come documenti delle condizioni di quegli ambienti e di quei gruppi. Napoli lo colpisce colla sua folla di lazzaroni, sporchi, stracciati e senza occupazione, malgrado i moltissimi istituti di carità ed ospizi; sicché no es posible menos sino que se diga que el sistema de administración es el mas absurdo en està parte . Del resto, la nobiltà es.tan soberbia, tan necia, tan mal educada, tan viciosa, que a los ojos de un filòsofo, de un hombre de bien, es precisamente la porción mas despreciable del Estado . La mala fé que reina en los contratos es tal, qua para comprar en Nàpoles cualquiera cosa, necesita un forastero dar la comisión a uno del paia .a) L'Accademia di Scienze e belle lettere, fondata da Ferdinando IV, no existe ino en la gufa de forasteros . Tuttavia es necesario confesar que la ciudad de Nàpoles es acaso la mas abundante en comestibles que haya en Europa . Firenze, invece, sorprende Moratin con la magnificencia del empedrado de sus caDes, hecho de graudes piedras , sicché e el piso de las calles de Florencia èe tan suave corno el de la galeria de un palacio . Il granduca passa in berlina, senza scorta. Los florentinos son gente despierta, agasaj adora y eulta; el pueblo
) Il Viaje de Italia è contenuto nel primo dei tre volumi di Obraspòstuma*, Madrid, 1867. Di questo scritto,, come della maggior parte dei citati più avanti, ho raccolto alcune pagine in Testimonianza di scrittori dì lingua spagnola sull'Italia del Risorgimento, Venezia, Libreria Universitaria, 1961, pp. 106.
2) Questa affermazione è sembrate esagerata ad E. MELE, che in uno scritto su Napoli nobilissima, 1906, ha studiato minutamente Napoli descritta da L. Fernanda* dn Moratin. Nulla di deplorevole osserva invece in Napoli il lougonime padre André. Trova che in essa todo respira grandoza, comodi dad y olegria (li, 108). Rosta solo alquanto perplesso per la sobr.adn griterfa che accompagna il miracolo di San Gennaro.