Rassegna storica del Risorgimento

BIBLIOGRAFIA ; SPAGNA ; STORIOGRAFIA
anno <1962>   pagina <633>
immagine non disponibile

// Risorgimento negli scrittori spagnoli 633
ertamente, no tiene fama de muy aventajado, camino de hierro, eseuadra, gran numero de barcos de vapor, rierras culti vadas con asiduidad y maestria, casas de campo, gendarmes a pie y a cabali perfectamente vestidos custodiando los caminos pùblicos, poblaciones risuefias, limpias y bien ompedradas, industria, trànco. movimiento y vida, mie ut ras que cn nuestra patria, tan grande, tan pode­rosa, tan riea y con tantos elementos para ser una de las primeras naciones de Europa, uada bay de esto, porque pierde el riempo y se aniqu.Ua visiblemente en iuùtiles controversias y eu encouadas personalidades .l) Saavedra era stato deputato atte Cortes di Cadice ed esule durante U decennio della reazione fcrnan-dina, fino al 1834; ma col tempo il suo liberalismo si era intiepidito, e già nel 1837 un liberale italiano diceva di lui: siamo amicissimi, ma non lo crede un radicale; ama la pompa e gli onori, è un po' un cinico in politica .2) Dopo l'in­surrezione palermitana (12 gennaio 1848), ma ancor prima della caduta di Luigi FUippo. scriveva una lettera poetica ad un amico, comunicando che Ferdinando rey magnanimo, advertido aveva fatto concesiones extraordin arias , ma que estàn a la moda : cioè aveva promesso la Costituzione. Afferma che spesso gli si chiedono pareri, come a persona abituata a vivere in confusioni del genere; che egli è contento di se stesso, dal momento ohe sta haciende servicios impor-tantes , consigliando una via di mezzo, porque opouer de pronto a tal torrente impotentcs estorbos, es demencia.3) Forse U tono scettico dell'epistola è anche influito dalla tradizione letteraria oraziana di cui essa è un'eco; ma è evidente che sostanzialmente riflette l'attitudine presa da Saavedra, che dovette essere non senza efficacia su Ferdinando II. Meno diretta, ma più circostanziata testimo­nianza, a questo proposito, ci dà la Breve resena de la historia de las Dos Sicilias, pubblicata a Madrid nel 1855, quando cioè Ferdinando II era ancora sul trono di Napoli, cosa che certo consigliava prudenza al vecchio letterato. *) Rivas vi giudica positivamente, nel complesso, l'amministrazione napoleonica nell'Italia meridionale, ed afferma che, caduto il dominio francese, quedó la civilización y los adelantos que aquellos diez afios introdujeron con gran beneficio del pais . Riconosce invece che Ferdinando I non si fece amare dai suoi sudditi: no estaba Italia muy satìsfecha con sus antiguos prfncipes; los tìempos eran otros, la Uus-tración mayor, las nucvas necesidades sociales muchas. En el reino de las Dos SicUias no se disfrutù tampoco de bastante trauquilidad, a pesar de la amnistia; quedaron en pie los Partìdos, y la Policia no se decuidaba en marcar cual era el bianco de las sospcchas, de las pesquisas, de las perBecuciones. En la isla, el gobierno del principe Francisco no satisfaefa los deseos pùblicos, y ci olvido de la fresca Consti tución tenia disgustados a todos. En el continente, la reacción hacia la arbitrariedad y el fanatismo no agradaba a nadie, y despertaba serios
') Obras com pietas, IH, 344. Le impressioni pia intime, tutta via, riflesse in una lettera del giugno 1844, erano state piuttosto cattive: si era trovato isolato, malgrado la esteriore cordialità, e rilevava deluso i buoni costumi delle signore napoletane, anche se alcune di queste bau tornado maestro de espanol e <c mi moro cxpfisito y mia romonces y come-dias andan de mano en mano J cfr. G. BousSACOt, Angel de Saavedra, Toulousc, 1928,
p. 472. ,. . ' .
' Cfr, Gli italiani nelle guerre di Spagna. Corrispondenze di patrioti nuli ani, in II
Risorgimento italiano, Torino, 1914, a. XII, pp. S9-60.
*) Cfr. la dt. Epistola a Cueto.
) Ora in Obrae completasi t. Ili,