Rassegna storica del Risorgimento

BIBLIOGRAFIA ; SPAGNA ; STORIOGRAFIA
anno <1962>   pagina <638>
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638 Franco Mercgalli
si annuncia l'accordo intervenuto tra i due imperatori. Tutti si chiedono: e Venezia? E Balaguer afferma, in una delle tante liriche in lingua catalana da lui dedicate al Risorgimento, che quella pace è solo la premessa d'una nuova guerra.
Due altri scrittori spagnoli visitarono l'Italia nell'estate e autunno 1860t all'època delle annessioni e della battaglia del Volturno: Pedro Antonio de Alar-eoa e Amos de Escalante. Essi si trovarono ripetutamente in diverse città ita­liane, ma continuarono poi, nonostante i Buoni rapporti personali, ognuno per proprio conto: cosa facilmente comprensibile, se teniamo conto delle differenze di temperamento e di idee documentate nelle loro opere.
AIarcón pubblicò il suo libro, De Madrid a Nàpoles, nel 1861. e ripetè con esso Io straordinario successo del Diario de un testigo de la guerra de Africa', e fu probabilmente tale successo che convinse Escalante ad elaborare e ad inte­grare i suoi appunti, pubblicati poi nel 1864 col titolo Del Ebro al Tiber.
Il segreto del successo di questo, come degli altri libri di viaggio di Alarcón è semplice. Nelle sue cronache di viaggiatore, dice egli stesso nella Historia de mis libros. *) nada bay que no sea cierto, naturai, y espontaneo . Uomo di non sconfessata educazione romantica, egli non bada se risos y lloros, cànticos y burlas, preces y crueldades, se sucedian en aquel desorden e incongruenza que son tan propios de la terrestre vida . Sappiamo bene che tali idee sono pericolose; che possono condurre da una parte a un facile aneddotismo, e dall'altra a una certa enfasi e gonfiezza molto ottocentesche; e dobbiamo dire che effettivamente il libro non si salva da tabi pericoli. Sono poche le pagine di esso che resistano a un esame esigente. E tuttavia possiamo considerare la giovanile esuberanza una felice colpa. Una felice colpa già letterariamente, giacché le doti naturali d'intelligenza dello scrittore, lo spirito d'osservazione, il senso d'umorismo, la capacità di toni diversi e contrastanti, salvano l'insieme del libro, che qua e là raggiunge l'espressione d'un acuto sentimento del momento che passa, che è sentimento dell'eterno: j Oh imprevistos placeres del peregrino, fugaces alegrias del extranjero, hogares que lo acogéis una noche, subitas amistades que desa-parecéis en el olvidol... Qué mas ni nienos sois que una abreviatura de la mente humana?. Ma felice colpa soprattutto per il valore documentario dell'opera. Alarcdh non ha perduto l'occasione di parlare con Rossini a Parigi, con Cavour a Torino, con Pio IX a Roma; ma egli afferma che cuando viaja uno por un pais extranjero, aprende mucho mas verdades oyendo a los mayorales, a los fondistas y a las xaozas de los cafés, que departiendo filosoficamente con profuu-dos hombres de Estado . E cosi ci ha ricreato l'Italia del Risorgimento nella sua vita quotidiana, nell'episodio ameno e in quello commovente, nella conver­sazione inconcludente e nell'improvvisa illuminazione. Se Alarcón fosse stato più capace di vigilanza critica, gli sarebbe riuscito il proposito, che tante volte esprime, di non impicciarsi di politica, e soprattutto di non toccare certe corde. Ha fortunatamente non è capace di mantenere il suo proposito. Le sue opinioni
0 E.ssd si trova, insidine a De Madrid a Nàpàlm, nelle Ohras completai* Madrid, Fax, 1943. II libro sull'Italia di Alarcón è stato per generazioni, e non ba completamente cessato di essere, una fonte importante della conoscenza dell'Italia da parte degli Spagnoli. Jorge Guillén, il grande poeta spagnolo che ara risiede in Italia, racconta che egli ebbe le sue prime nozioni e immaginazioni sull'Italia leggendo, a dieci anni, li libro di Alarcón.