Rassegna storica del Risorgimento

STORIOGRAFIA
anno <1962>   pagina <653>
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CONVEGNO PER UNA RIFORMA DEGLI STUDI STORICI
(MILANO, 22-23 SETTEMBRE 1962)
Le adunanze di studiosi di una medesima disciplina corrono spesso il rischio di ridursi a un fatto corporativo, a una disputa su modeste questioni settoriali. Quella clic si è tenuta in settembre a Milano fra gli specialisti italiani di scienze storiche ha rappresentato invece, per comune riconoscimento, un importante contributo alla riforma degli studi superiori alla luce delle esigenze più moderne della società e dell'insieme delle scienze "*nwne
Avvenimento inconsueto riunioni del genere, come si sa, non vi erano state da alcuni decenni l'assemblea di Milano ha corrisposto all'alto livello raggiunto dagli studi storici nel paese, ed. ha espresso bene, a nostro giudizio, anche il carattere vivamente impegnato e aggiornato che vanno dimostrando tali studi, postisi di fatto in questi anni in primo piano nella vita intellettuale italiana. Il continuo raffronto con esperienze di altre nazioni, ha contribuito a sua volta a evitare che il discorso si restringesse in termini provinciali ed angusti.
Si potrà osservare che non su tutti i punti in discussione è stato raggiunto subito l'accordo, o che talune proposte più radicali, come l'immediata istitu­zione di una facoltà di storia e geografia, hanno finito per essere accantonate dinanzi a perplessità di vario genere che sono parse richiedere ulteriore riflessione e preparazione. Tuttavia l'assemblea ha rappresentato verosimilmente solo il primo passo di una serie di iniziative, studi, proposte, intesi a mutare senza altro ritardo, mediante riforme strutturali universitarie profonde, tali da (...) ade­guare l'Italia ai progressi compiuti dai maggiori paesi moderni (per dirla con le parole della mozione approvata), ordinamenti e criteri spesso più sedimentati per forza d'inerzia piuttosto che verificati nella rispondenza alle esigenze dei tempi. D'altro canto, l'obiettivo, sottolineato in molti interventi, di porre la cultura storica, nei suoi nessi con quella geografica, sociologica, politica, econo­mica, al centro della preparazione culturale di un ampio settore direttivo della vita nazionale, è di grande respiro, e non poteva raggiungersi in virtù di un voto congressuale, ma richiede il concorso di energie molteplici, dai ricercatori spe­cialisti agli insegnanti di materie storiche ai vari livelli, dal mondo studentesco ai settori più sensìbili di opinione pubblica e alle istituzioni che presiedono alia scuola pubblica. E proprio a questo concorso si rivolgerà, se non erriamo, anche l'opera della Società storica italiana , il cui comitato promotore è stato eletto al termine dell'assemblea, dal momento che un'autentica unanimità si è trovata a Milano nella ripulsa di ogni posizione puramente strumentale, di semplice ri­chiesta di cattedre o di mezzi senza rinnovamento negli indirizzi.
Questo spirito innovatore si è avvertito fin dalla lettura della relazione di Giorgio Spini e Lucio Gambi, avvenuta la mattina del 22 settembre, dopo che Giuseppe Martini a nome del comitato organizzatore aveva proposto alla presi* denza Franco Valsecchi e Alberto Maria Ghisalberti, e dopo che il Settore aveva portato il suo saluto augurale ai presenti. Della relazione, largamente nota, non sarà il caso di dare conto qui per esteso. Ricorderemo semplicemente che una prima parte di essa era rivolta a misurare la gravità della crisi dell'insegnamento
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