Rassegna storica del Risorgimento
ROMA ; MUSEI ; GIOVAGNOLI RAFFAELO
anno
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1962
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pagina
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659
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I fondi archivistici del Museo centrale del Risorgimento 659
di tutta la sua famiglili, del padre e dei fratelli; poeta, romanziere, drammaturgo, giornalista, storico fecondissimo, conferenziere e insegnante forbito, oratore parlamentare vivace e impulsivo, non riuscì ad imporsi in nessun campo, perchè non seppe tenere disgiunte le sue attività, con il risultato di essere accusato dagli storici di fare il letterato; da questi di non saper superare un gusto eccessivo per i fatti reali; dai politici di mutare partito.
Eppure, Raffaello Ciovagnoli doveva essere persona buona e simpatica: beila testa, illuminata da grandi occhi vivacissimi, pronto all'ira, ma anche al perdono. Per questo chi l'ha conosciuto, pur rilevandone i difetti, non può fare a meno di volergli bene.*'
Le sue carte ci aiutano solo in parte a chiarire la sua personalità. Le quindici bnste (839849) che le contengono sono, per la maggior parte, occupate dai manoscritti di alcune sue opere: Messalina (Roma. 1885); Ciceruaccluo e Don Pirlone. Ricordi storici della rivoluzione romana dal 1846 al 1849 con documenti nuovi (Roma, 1894); Pellegrino Rossi e la rivoluziono romana (Roma, 1898-1911); Storia del Risorgimento 1814-1870 (Milano, 1904); Publio Clodio (Torino, 1905); I racconti del maggiore Sigismondo (Firenze, 1908-1909). A questi si devono aggiugere i testi di conferenze e di lezioni universitarie.
Nel complesso, queste carte dicono poco o nulla del letterato e, soprattutto, del giornalista, ma ci permettono di seguire, invece, il lavoro di ricerca, che ha preceduto la stesura dei volumi sul '48-'49 romano, lavoro che appare notevole per la mole di documenti copiati sia all'archivio di Stato, sia a quello capitolino e per il reperimento di testimonianze dirette. Sotto questo profilo, sono da segnalare le lettere di Alessandro Grondoni, Maria Ceccarini, Giacinto Bruzzesi, Michelangelo Pinto, Filippo Bara etani, Filippo Ccrroti, Alessandro Cavallini. Alcuni amici si erano messi a sua disposizione per ulteriori ricerche, quali Federico Napoli per Pietro Sterbini; G. Ugolini per Sante Ciani; Giuseppe Luzi per Giuseppe Scudellari. Una certa documentazione, in originali o in copia, esiste anche su Filippo Caucci-Molara, Giuseppe Tranzi e Vincenzo Felcini. Una speciale segnalazione meritano la ritrattazione di Luigi Coccanari del 28 agosto 1849; la monografìa manoscritta sui Cacciatori del Tevere e, quindi, su Luigi Masi, dovuta a un appassionato dell'argomento, il col. Mario Theodoli; ) la raccolta di ordini del giorno della 1 Legione romana dovuta a Luigi Ceccarini e le notizie sull'azione di quest'ultimo nel 1859; mi manoscritto di Benedetto Grondoni su Roma nel 1848-1849; le carte, infine, dell'avvocato dei poveri Pietro Gui per la difesa di Luigi Grondoni, imputato nel processo per l'uccisione di Pellegrino Rossi.
L) Cosi TKLESFORO SARTI in // Parlamento subalpino e nazionale, Roma, 1896, pp. 521-523, dopo aver sottolineata la posizione politica del C: Col suo temperamento bilioso, pronto all'ira, si è fatto spesso richiamare all'ordine dal presidente; ma poi le collere del G., che in fondo è un gran buon figliuolo, svaniscono presto ed oggi e pronto ad abbracciare e magari a gettarsi sul fuoco per colai che ieri avrebbe voluto divorar vivo . Nello stesso spirito e scrìtto l'articolo di ALFREDO BACCELLI, R. G., in Nuova Antologia, 1 luglio 1938. fi giudizio sullo scrittore non è lusinghiero, ma, nel finale, l'A. ripensa all'uomo che ha conosciuto, idealista generoso, appassionato, entusiasta, polemico e, soprattutto, buono di una bontà comunicativa, che da quel suo cuore generoso sgorgava ima piena di affetti, che subito si riversava nel cuore di tutti' quelli che lo avvicina vano .
2) Altri ricordi e testimonianze del Theodoli sono citate da CESARE CESARI, / Cacciatori del Tevere, in Memori* storiche militarli settembre 1910.