Rassegna storica del Risorgimento
ROMA ; MUSEI ; GIOVAGNOLI RAFFAELO
anno
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1962
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pagina
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660
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660
Emilia Morelli
Uno dei meriti di Raffaello Giovagnoli storico fu quello di avere indicato in Luigi Brunetti l'esecutore materiale dell'omicidio sui gradini della Cancelleria. A convalida, questa lettera di Ernesto Masi, scritta dopo l'uscita del volume, lettera che non mi pare priva di un certo interesse, per quel che dice di aver saputo da Caldesi e da Minghetti.
Caro Sig. prof. Firenze, 2 dicembre [1898].
Grazie della Sua buona lettera Ho finito di leggere il Rossi, che mi piace assai, assai, e ho visto c/te lutto ad un tratto Ella fa il nome di Luigi Brunetta. La mano è dunque lui; la niente la vedremo nel volume secondo. Ho proposto alVonor. Ferraris di scrìverne neWAntologia, ma ancora non mi ha risposto. Non so se forse non è a Roma.
Quel nome dì Luigi Brunetti concorda (non so se glieVho scritto altre volte) con quello che mi hanno sempre detto il mio vecchio amico Cencio Caldesi e, dopo, Marco Minghetti, che erano a Roma tutti e due quella sera. Quanto al Brunetti, esecutore. Cencio me ne Ita sempre parlato, come di cosa certissima, e soggiungeva detta riunione preparatoria al fienile, circostanza che non so come Ella esporrà. H Minghetti mi pareva che la notizia l'avesse avuta dopo (la fonte forse il Pantaleoni e il Pasolini), ma egli credeva tanto alla leggenda del medico, che uvea insegnato il colpo, da avermi detto più volle che egli lo conosceva ancora e lo incontrava talvolta per Roma.
Il fatto è che quando Cairoti voleva chiedere il trasporto a Roma delle ceneri di Cicernocchio e figlio, il Minghetti gli disse quel che sapeva, ed il Cairoti se ne persuase e tacque.
Mi creda aff.mo Suo Masi.
Il Giovagnoli ha conservato, come dicevo, solo in minima parte la sua corrispondenza, che doveva essere copiosa ed interessante, se dobbiamo giudicare da quel poco che è rimasto e dai nomi dei mittenti. Citiamo alcune firme di letterati, artisti e musicisti: Giuseppe Albini, Camillo Antona-Traversi, Anton Giulio Barrili, Luigi Capuana, Felice Cavallotti, Luigi Conforti, Alessandro D'Ancona, Edmondo De Amicis, Francesco De Sauctis, Dino Mantovani, Filippo Marchetti, Ferdinando Martini, Giulio Monteverde, Vittorio Salmini, Medoro Savini, Giovanni Sgambati, Michele Torraca. Il contenuto di queste lettere, in genere, è di scarso rilievo. Più interessanti, invece, le otto di Pompeo Mol-menti (1879-1893), riguardanti la sistemazione dello storico di Venezia nell'in-segnamento secondario. Credo che valga la pena, infine, di riferire un giudizio del professore Ernesto Monaci (8 aprile 1902), che ammonisce ohe la scienza non deve mai essere contaminata dalla politica, anche quando si tratti di scoperte come quelle di Giacomo Boni nel Foro romano. Credo anch'io che la scoperta del Boni sia una di quelle che ben si possono chiamare di prim'ordine. Ma l'affermar ciò non spetta per primo a un corpo amministrativo. Aspettiamo che parli l'archeologia. Non appena i competenti avranno detto la loro parola, faremo ognuno la nostra parte, tu al Consiglio Provinciale, io al Comunale. Il farlo prima mi parrebbe poco riguardoso anche verso il Boni. Che se gli elettori la pensano diversamente, mi rassegnerò in pace alla condanna .
Un drammaturgo b sempre in contatto con capocomici ed attori. Troviamo traccia, nelle sue carte, dell'amicizia del Giovagnoli con Virginia Marini, Giacinta