Rassegna storica del Risorgimento

ROMA ; MUSEI ; GIOVAGNOLI RAFFAELO
anno <1962>   pagina <669>
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Libri e periodici 669
essere informato di ciò che da parte di un popolo, geograficamente così lontano da noi. si è pensato e si pensa dell'unita d'Italia.
Il volume si divìde in tre parli: nella prima sono raccolte le testimonianze dì storici americani sul Risorgimento; nella secondo le pagine più significative che questo argo­mento ha ispirato a scrittori, artisti e poeti americani; nella terza quattro saggi dedicati rispettivamente alla poesia e alla narrativa italiana, all'arte italiana contemporanea, a Vincenzo Bellini e ad Adelaide Ristori, sempre da autori americani.
Naturalmente la nostra attenzione si rivolge soprattutto alla prima parte del vo­lume che si apre con una Introduzione , tratta dal volume Itali un Democracy in th< making di William Salomone, tradotto alcuni anni fa, nel 1949, in italiano, ma oggi dilli-cilmente reperibile. Sono pagine rapide e succose che descrivono la presa di coscienza del popolo italiano dal secondo Settecento ad oggi} vale la pena di sottolineare come, nell'impostazione del Salomone, il Risorgimento sì configuri quale concreta conquista di popolo che lotta per l'invcramen to dei grandi ideali della democrazia e della libertà, h il grande filone del pensiero repubblicano e democratico italiano che permea di sa l'antologia della Mann Borgcse, e si rivela nella particolare sceka delle pagine di Greenfield, di Adams, di William Roscoe Thaycr, di Theodore Dwight. Pagine che mostrano come la storiografia americana sul Risorgimento si sia sviluppata e si sviluppi piuttosto in chiave democratica che in chiave moderata. Cosi a Mazzini sono dedicate alcune pagine del noto volume di Stringfellow Barr, Mazzini. Portrait of un Exilei ed anche Cattaneo è presente con le belle pagine dì George Carbone, dedicate al federalismo ed all'autono­mismo anticentralistico del grande lombardo; l'uno e l'altro, sottolinea il Carbone, pre­supposto di democrazia. Interessanti le pagine di Howard Marraro, cui si deve un infor­mato ed esauriente saggio sulla American Opinion on the Unification qf Ituly, edito nel 1932 dalla Columbia University Press, su Eleuterio Felice Foresti e quelle di Theodore Dwight, l'autore di The Roman Republic of 16*49, su Giuseppe Avezzana.
Infine una testimonianza diretta: due lettere di Henry Adams, inviate al Boston Courier da Palermo e da Napoli, rispettivamente il 9 e il 15 giugno e apparse su quel giornale il 10 e il 13 luglio 1860. Si tratta di un Adams, assai giovane, appena ventiduenne, molto lontano dalla incisività del futuro autore della History of AB United Statesi eppure queste due lettere mostrano già una profonda acutezza di osservazione unita ad una notevole capacità di intuizione; a tratti traspare il bostoniano , aristocratico, ironico e leggermente sprezzante che osserva gli avvenimenti con aria distaccata. Sono due do­cumenti, specialmente il primo, di rilevante interesse che contribuiscono a farci giudicare con esattezza hi grande portata degli avvenimenti palermitani del maggio '60.
Ci sembra assai opportuno richiamare, per concludere, quanto scrive nella Prefa­zione al volume G. Frederick Beinhardt: Gli scritti di americani che furono contem­poranei alle grandi figure del Risorgimento stanno a dimostrare che essi non consideravano l'Italia del tempo una * espressione geografica ', una ' espressione culturale * o una * espres­sione storica '. Al pari delle generazioni americane che le precedettero e di quelle che dove­vano seguire, essi venerarono nell'Italia la depositaria e la custode di 2000 anni di civiltà occidentale. Tuttavia mentre rendevano omaggio alle conquiste del genio italiano non ammettevano che il passato oscurasse il futuro . g jggmQ GANCI
Antologia degli Scritti politici dai liberali vittoriani, a cura di OTTAVIO BAIUÈ (Classici della democrazia moderna, 14); Bologna, 11 Mulino, 1961, in 16, pp. 205. L. 300.
Il pensiero politico sull'età di Wilson, o cura di OTTAVIO BARI È (Classici della democrazia moderna, 19); Bologna, Il Mulino, 1961, in 16, pp. 208. L. 300.
Ambedue i volumetti, dì cui qui si discorre congiuntamente per evidente affinità d'ispirazione ideale, sono stati curati da Ottavio Bario, il quale ha posto a profitto le sue larghe e sagaci conoscenze non solo dell'appurato scientifico dedicato all'argomenti ma un po' di tatto il mondo anglosassone, della sua sensibilità culturale e del suo costume.
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