Rassegna storica del Risorgimento

ROMA ; MUSEI ; GIOVAGNOLI RAFFAELO
anno <1962>   pagina <674>
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Libri e periodici
note esplicative e bibliografiche da cui sono corredati i singoli testi riprodotti, le quali denotano nna conoscenza sicura, e non. certo di seconda mano, dell'ambiente culturale settecentesco non solo veneziano, e di cui molte devono senza dubbio esser state frutto di pazienti e nonsempre .Facili ricerche. ALBERTO AQUARONE
ERIC COCURANE, ìfrfidìtion and mlightenmmi in lite Tuscan Academies. 1690-1800; Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 1961, in 8, pp. xxn-268. L. 3500.
queBto un contributo di notevole rilievo alla storia della cultura settecentesca in Italia, fondato su di un'accurata ricerca archivistica e su di una solida conoscenza della vita intellettuale toscana del tempo, sia attraverso la pubblicistica contemporanea, aia attraverso gli studi posteriori sull'argomento; frutto di molti anni di paziente e labo­riosa ricerca che hanno consentito all'autore di acquistare una rara padronanza del va­stissimo e quanto mai eterogeneo materiale, edito e inedito, da lui .raccolto, e di muoversi con non comune scioltezza nell'intricato labirinto di uomini e di opere, nella grande mag­gioranza dei casi di secondario valore e di limitata originalità. Il che non toglie, ovvia­mente, che uno studio dettagliato degli uni come delle altre sia ben altro che ozioso, poiché a determinare hi fisionomia culturale di una società in un dato periodo, le influenze e gli stimoli intellettuali che la caratterizzano, intervengono in misura spesso molto più decisiva le idee e le iniziative dei personaggi di secondo piano, che più facilmente s'infil­trano in maniera capillare nel vivo del tessuto sociale e ne sono assorbiti, meglio e più da vicino rispondendo alla sua particolare sensibilità ed alle sue esigenze, che non le grandi conquiste spirituali delle menti eccelse, le quali costituiscono certamente i punti di rife­rimento più visibili per la critica posteriore, ma non per questo più sicuri e attendibili, nell'analisi dei processi culturali.
L'A. segue attentamente la vita e l'attività delle varie accademie toscane nei diversi campi di studio ai quali si rivolsero, dalla poesia alla filologia, dalle scienze naturali alla cosmologia, dall'archeologia all'erudizione storiografica, dall'economia alla matematica. U panorama della cultura toscana che ne deriva è ben lontano, tuttavia, dall'essere preciso ed esauriente, e ciò non solo per la difficoltà intrinseca costituita dall'aver voluto, o meglio dovuto (dato il soggetto), abbracciare campi cosi diversi di attività intellettuale attra­verso il legame affatto esteriore dell'azione svolta dalle accademie e nelle accademie, ma in quanto, come del Testo l'A. non esita a riconoscere, una buona parte della cultura del tempo, ed in molti casi proprio hi parte più feconda e vitale, si è sviluppato ed ha eser­citato la propria influenza al di fuori del mondo delle accademie.
Ciò è particolarmente vero, senza dubbio, nel campo della politica e dell'economia, se sì eccettua, per quanto riguarda quest'ultima, l'azione svolta in settori particolari dal­l'Accademia dei Georgofili. II contributo dato dalle accademie alle riforme leopoldine, per esempio, fu nel complesso assolutamente nullo: esse non divennero mai la sede natu­rale di discussioni e di studi sulle principali questioni che agitarono in quel periodo la vita pubblica del granducato e conservarono costantemente, a questo proposito, un atteg­giamento del tutto passivo. Tale passività, ci sembra, solo in parte potrebbe ricondursi alla sicura ostilità con cui i governanti avrebbero accolto un più o meno franco dibat­tito su tali temi, condotto, anziché nel segreto dei gabinetti, in assemblee più o meno pubbliche di pur devotissimi e prudentissimi sudditi; in larga misura, invece, va attri­buita secondo noi a quell'inesorabile processo di spoliticizzazione dei cittadini a ragion veduta intrapreso, e fin troppo facilmente portato a completa attuazione, dal sempre più gretto autoritarismo della dinastia medicea e che pur nel diverso clima del governo loro* nese fu tranquillamente accettato dalla stragrande maggioranza di quella classe colta, di cui le accademie erano una delle principali espressioni.
Del carattere quanto mai limitato ed esitante del contributo dato dalle accademie toscane del Settecento alla discussione dei fondamentali problemi della vita pubblica del tempo, della loro prevalente tendenza a rifuggire da qualsiasi dibattito che esorbi­tasse dal mero trastullo letterario o dalla pura erudizione* lo studio del Cochranc dà
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