Rassegna storica del Risorgimento

ROMA ; MUSEI ; GIOVAGNOLI RAFFAELO
anno <1962>   pagina <683>
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Libri e periodici 683
scosse e crisi dei loco siatemi produttivi, siano mossi a saldarsi con altri interessi non tanto sull'astratta scala nazionale, ma sulla Base possìbile, che è quella di un avvicinamento e di una attrazione delle strutture aventi un sufficiente grado di complementarità (p. LXXXVHI). Ne consegue che il programma dei moderati piemontesi non andrà oltre il proposito della costituzione del Regno fondato sull'annessione dei domìni austriaci... E questa la base che potrà consentire l'esercizio dì un'influenza realmente egemonica, per effettiva preponderanza di una potenza omogenea, sul resto della penìsola: ed è un programma per il quale i moderali confidano soprattutto nel sostegno inglese .
Con questo discorso entriamo d'altronde, come si vede, fino nel cuore dei quesiti sulle ragioni e le forze delTunìficazione nazionale. Il Si rugo vi si avvicina con modestia, e non presume di entrare nelle interpretazioni globali del Risorgimento: in pari tempo fornisce però suggestioni e dati di prim'ordine per la considerazione degli orientamenti di un uomo del peso del conte di Cavour, ed anzi di un cospicuo settore dell'intera classe politica. Certe tendenze a spiegare l'unità italiana come risultato di stimoli estemporanei o di fortuna diplomatica, che qua e là di questi tempi sentiamo riaffiorare, mostrano la loro inconsistenza a petto dì un simile sforzo di analizzare certe ragioni di fondo che, nell'evoluzione della società europea come nel maturarsi dei protagonisti politici, rendevano non casuale né velleitario il moto nazionale.
Come si vede, l'ampiezza dello sfondo su cui si impianta distingue questo lavoro da monografie pur di grande interesse come quelle che ha fornito il Guichonnet, o da pub­blicazioni rapide e senza pretese dì penetrazione come quelle del Luraglù. Nel saggio del Sirugo, e di riflesso in molte annotazioni poste di volta in volta al testo, si apprezza la sìntesi di un lungo lavoro preparatorio, condotto attraverso letture e ricerche archivi­stiche che solo in apparenza portano lontano dall'oggetto specifico di studio. In questo senso ci pare che il volume riesca ad essere una felice dimostrazione di come studi estesi tanto al movimento economico come alla tradizione di pensiero, alla biografia culturale del sìngolo come a certe relazioni geopolitiche, possano concorrere ad illuminare in modo nuovo un argomento già tante volte considerato.
Si potrà dolersi, forse, che il gusto per la terminologia specialistica piò. rigorosa, soprattutto nei riguardi della teoria economica, renda talvolta il curatore troppo lontano dal corrente linguaggio dei libri dì storia, e che la densità del discorso quasi mai venga stemperata in passaggi più riposati. Ma si tratta, appunto, dì uno studio in cui la rara preparazione su discipline cosiddette ausiliarie dalla storia del commercio interna­zionale, all'economìa politica e alla tecnica industriale e la massa del materiale consul­tato dovevano inevitabilmente fare ostacolo alla semplicità di scrittura: ed è gran pregio ohe ne sia uscito infine un apporto tanto preciso all'intendimento sia del pensiero del Conte di Cavour, sia del processo storico al quale la vita dì Cavour resta legata,
ALBERTO CARACCIOLO
Le relazioni diplomatiche fra la Francia, il Granducato di Toscana e il Ducato di Lucca, a cura di ARMANDO SAITTA. II serie: 1830-1848, voi. I: 18 agosto 1830-28 dic.en> bre 1843; voi. II: 9 gennaio 1844-29 febbraio 1848 (Fonti per la storia d'Italia, 40, 41); Roma, Istituto storico italiano per l'età moderna e contemporanea, 1960, in 8, pp. XUI-320, 315. L. 3500, 3500.
Questa seconda serie (parte seconda) della collezione dei documenti per la storia delle relazioni diplomatiche tra gli Stati italiani e le potenze straniere dal 1814 al 1860 che con lodevole solerzia viene a mano a mano pubblicando l'Istituto storico italiano per l'età moderna e contemporanea, contiene, in due densi volumi, il carteggio ufficiale scambiato tra il Ministero degli esteri francese, la Legazione di Francia a Firenze e il Consolato generale di Francia a Livorno dalla. Restaurazione alla rivoluzione francese del '48. La doviziosa raccolta, tutta tratta, per le cure scrupolose e penetranti di Armando Saitta, come la precedente, uscita nel 1959, su cui abbiamo ampiamente riferito, a suo tempo, a questa rivista, dai fondi del Qua! d'Orsay (e precisamente dalla Corrcspondance Politi'