Rassegna storica del Risorgimento

LIBERALI ; TOSCANA ; CAPPONI GINO
anno <1919>   pagina <99>
immagine non disponibile

Il Ministero Capponi e il tramonto del liberalismo toscano nel '48 99
interessi. Né ristava la Patria con la Rivista Indipendente dall'asse-pi*e> che questi signori dovevano obbedire a potenze estranee all'ideale repubblicano, le quali avevano lo scopo di scindere le forze della na­zione per impedirne la riscossa. E riteniamo che ciò facessero i nostri periodici allo scopo di allontanare dalla Toscana la riprovazione, cbe avevano dovuto suscitare nei Governi e nei circoli liberali piemon­tesi e romani gli avvenimenti di Livorno, per assicurare i Gabinetti di Torino e di Roma, che gli uomini del Governo di Firenze pote­vano avere, con facilità, ragione di individui singoli, mentre la quasi totalità della popolazione toscana, fedele alla causa dell'ordine e della libertà, voleva cooperare lealmente con il Sovrano per conseguire il fine comune. Una possibile offerta di truppe piemontesi per ristabilire l'ordine, un ingresso improvviso in Firenze al milizie austriache, per l'identico scopo, erano rimedi che bisognava ad ogni costo tener lon­tani. Ed il Granduca non voleva andarsene ed i liberali toscani non potevano rinunziare all'opera loro. Ond'è che bisognava limitare il moto livornese a persone e non a masse per soddisfare l'opinione estera, sospettosa e pronta a curare i propri mali in casa degli altri K Cosi la Patria il 31 agosto : Noi vorremmo - diceva - che i livor­nesi considerassero la condizione in cui per colpa loro cade la nostra Toscana e non si lasciassero facilmente aggirare da chi non è mai contento a.
È evidente, che un siffatto linguaggio di un giornale, il quale passava pei* essere bene addentro alle segrete cose, non dovesse, faci­litare la politica di accordi, alla quale, come abbiamo visto, il Guer­razzi aveva mirato, al primo scoppio del movimento insurrezionale. E, pur non decidendosi ancora per una decisiva rottura, il Guerrazzi dette ordine al Corriere Livornese di alzare la solfa. Come risposta a quanto la Patria aveva pubblicato il giorno prima, il Corrière, le­vando, la voce contro chi giudicava i recenti avvenimenti con ecces­siva leggerezza e contro M nnivasi alla reazione nel sanzionare mi­sure inopportune, scriveva il 30 agosto 1848: Deputati, noi vi do­mandiamo meno corrività ; giornalisti, noi vi preghiamo ad avere un poco .più di coscienza. 1 commenti scellerati, le accuse ingiuste sui fotti del 9 gennaio avrebbero dovuto esservi guida ai nuovi erronei giu­dizi sui fatti di agosto: ma che... gli uomini non fanno mai senno. Indi­care Livorno per più volte all'Europa qual caverna di ladre e scelle-
Xff Rivista Indipendente, 91, 1 settembre 1848 - Za Patria, II, 61, 80 ago­sto 1848; II, 66, 4 settembre 1848.
* Za Patria, II, 62, 31 agosto 1848.