Rassegna storica del Risorgimento
LIBERALI ; TOSCANA ; CAPPONI GINO
anno
<
1919
>
pagina
<
100
>
100
M. Passa/monti
rate orde è più che calunnia, è un'infamia1. E ritorcendo alle persone, che più gli davano da pensare, le accuse che gli venivan mosse, il partito dominante in Livorno alla fine dell'agosto del 1848 faceva dire dal suo giornale che, se moti v'erano stati in Livortìo e fuor di Livorno, in quei giorni, essi dovevansi attribuire a' fautori della reazione: E queste persone-continuava il Corriere Livornese -note a tutti per mire ambiziose cercano ogni mezzo da acquistare presso il popolo qualche merito presso il Governo, la cui buona fede è spesso vinta dalle loro malvagi arti... Ma il popolo le ha conosciute. Tocca adesso al Governo il conoscerle e toglierle di mezzo ed evitare ulteriori inconvenienti 2. A chi alludesse non è difficile intendere allorché si confrontino queste parole con le altre, che il Corriere pubblicò contro la Patria quando, pochi giorni dopo, fu troncata ogni speranza., di accordi.
Due vie si offrivano al Capponi per uscire dalla situazione, in cui si era venuto a trovare : o reagire, con tutti i mezzi offerti dal potere, contro la insurrezione livornese e dominarla affrontando le conseguenze dì ogni sorta che ne sarebbero potute derivare; o tentare una via di conciliazione, secondo la quale, mentre si veniva a salvare, con una parvenza di resistenza, la dignità del governo, si impediva di ricorrere alle ultime violenze e si mitigavano le asperità e le dissonanze dei partiti. Per seguire la prima, sarebbero abbisognate al Capponi la sicurezza all'interno e la pace all'esterno ; ma, data la natura speciale di quel momento storico, quando il moto insurrezionale non si limitava alla sola Livorno, ma tentava dì manifestarsi nella vicina Lucca; quando molti degli uomini politici del granducato non sentivano eccessiva fiducia nei ministri, alcuni de'quali non erano visti di buon occhio al potere; quando l'opinione pubblica dello Stato, non trovando uniformità di sentire né presentando disciplina di partito, non offriva alcuna speranza di sicurezza e di fiducia: quando, infine, agli Stati confinanti, eccettuato il Piemonte, le milizie austriache erano una minaccia continua per un principato, che voleva o doveva sostenere le dottrine costituzionali, per abbattere il quale non sarebbero restate dall'usate un intervento diretto, approfittando di una guerra civile, forse da loro stesse favorita; ma era certo possibile ricorrere alla politica di repressione violenta ed energica. Forse una mano forte avrebbe, potuto affrontarne tutto il pericolo : ma il Capponi, già avanzato negli anni ed indebolito dagli acciacchi fisici, ango-
1 Corriere Livornese) 168, 30 agosto 1848. 3 Corriere Livornese,168, 80 agosto 1848.