Rassegna storica del Risorgimento
LIBERALI ; TOSCANA ; CAPPONI GINO
anno
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1919
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pagina
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101
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Il Ministero Capponi e il tramonto del liberalismo toscano nel'48 101
sciato dai mali morali suoi e da quelli della Patria, non poteva assumersi un compito, tanto aspro, da parere quasi insormontabile. .Rimaneva da tentare la via conciliativa, ma questa non seppe o forse non volle seguire, come doveva e poteva. Bisognava fare di necessità virtù: dimenticare la propria personalità onde comporre nel modo migliore la lotta intestina; non prestare orecchio alle voci dissenzienti, fossero esse pure di amici : far tacere gli antichi rancori e sospetti, le vecchie rivalità ed i contrasti di un tempo; assumere, in una parola, con piena coscienza, la responsabilità dell'opinione, che si fosse venuta abbracciando: ed il marchese Gino non compì, quanto avrebbe dovuto, appunto perchè, costretto dalla forza delle circostanze, come abbiamo veduto, ad operare contro tutto ciò che costituiva le sue più profonde convinzioni politiche e morali, fece prevalere sull'uomo, di Stato la ragione del teorico e dell'uomo di parte.
H Guerrazzi ed il Montanelli, diversamente dal La Cecilia,1 non obliarono il rispetto, che dovevano all'amico di un tempo, il quale imponevasi loro, anche nei momenti più crudi della loro vita politica. Rimproverarono però al marchese Gino il contegno assunto nella questione di Livorno, che era divenuta questione di tutto lo Stato. Il Montanelli volle in ogni modo separare il nome del Capponi da quello degli altri membri del gabinetto, nella responsabilità della politica tenuta in quell'occasione, quasi a scagionare il vecchio amico dalle accuse, che gli erano state fatte:3 non ostante questa intenzione, determinata da un sentimento di devozióne e M> rispetto salvatosi dalla tempesta delle passioni, chiaro e preciso si manifestò allora, come ora con maggior luce di dati si rende sempre più nitido, l'errore commesso dal Capponi, che lo perdette e contribuì non poco alla rovina della libertà del granducato.
Poiché la natura delle circostanze esigeva dal governo toscano di seguire una politica conciliativa con i ribelli di Livorno e con i partiti democratico e repubblicano, se v'era un uomo, che avrebbe po-
1 MONTANELLI, Memorie, op. cit., H, 306,307. - GUERRAZZI, Apologia, op. cit. 81 seg. - LA CECILIA, Cenno storico, op. olt., pag. 41.
3 E del rispetto del quale, ad onta di tatto, il Guerrazzi onorò il Capponi in que' gravi momenti abbiamo notevole prova nel modo con cui il Corriere Livornese) non suscettibile certo di temperanza, parlò del marchese Gino. Più volte nel settembre è anche nell'ottobre del 1848 lo invitò a separarsi da ohi lo circondava e ad unirsi alle forze del popolo: l'invito non fa accolto. Poi sopraggiunsero tempi più torbidi e nessun limite fa più osservato nella critica e nelle accuse. CJr. fra gli altri articoli Corriere Livornese, 178, 12 settembre 1848.