Rassegna storica del Risorgimento
ROMA ; MUSEI ; GIOVAGNOLI RAFFAELO
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1962
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721
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Vita dell'Istituto
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io trattai due distinti temi: Nicola Fabrizi in Sicilia dopo Garibaldi e Ciro Menotti come uomo d'affari. Presentarono una comunicazione i seguenti soci: doti. B. Maniardi (Ifeser-cito del Ducato di Modena); m G, Bedoni (Farini a Modena e la sua riforma postale); dott. F, Mantovi (Sulla visita di Vittorio Emanuele a Modena nella primavera del 1860)', dott. M. Pollari Maglietta (I giornali politici modenesi del 1859-61); prof. T. Ascari (La cultura a Modena fra il 1848 e il 1860). Tutti questi lavori usciranno fra non molto in due volumi degli Atti del Convegno, già in corso di stampa.
IH. - Il 2 gennaio 1962 riunii il Consiglio direttivo* aia per dare ai miei collaboratori notizie sulla situazione del Gomitato, sia per prendere accordi intorno all'attività da svolgersi nel nuovo anno. Furono stabilite alcune iniziative* che sono state poi a mono a mano attuate, come si vedrà dai particolari ricordati più sotto.
IV. - Prima di tutto una gradita occasione di unirci concretamente a manifestazioni cittadine, in armonia coi fini dell'Istituto e aperte a una nostra collaborazione si presentò nell'aprile con la Mostra storica italo-polacca, portata anche a Modena, come in tante altre città d'Italia, dagli organizzatori. In tale circostanza, dunque, mi parve quanto mai opportuno esporre nel Museo del Risorgimento (a cui la Mostra suddetta era contigua) alcuni cimeli appunto d'interesse italo-polacco* sconosciuti agli stessi ideatori della Mostra, nonché a tutti gli altri. Si trattava di ricordi del passaggio da Modena, nell'aprile del 1848, del poeta Adamo Mickiewicz e d'un nucleo di suoi legionari, provenienti da Roma e duetti a Milano: tra questi ricordi era anche una lettera inedita in cui il grande Polacco esponeva le finalità del proprio viaggio ed esprimeva anche interessanti giudizi sul patriottismo dei modenesi e specialmente di Giuseppe Malmusi a cui la lettera era indirizzata. L'Ambasciatore di Polonia* che venne ad inaugurare la Mostra il 17 aprile* visitò pure la piccola esposizione del Museo* insieme con le altre Autorità, ascoltò le illustrazioni dell'episodio locale quarantottesco* e ne restò sorpreso e commosso.
V. Il giorno 5 maggio un gruppo di nostri soci visitò, con la mia guida* le due mostre. Avevo scelto quel giorno, perchè anniversario non solo della Spedizione dei Mille ma anche della morte del garibaldino Francesco Nullo in difesa dell'indipendenza polacca. Aggiungo che, per desiderio del Comune, già nei giorni precedenti avevo illustrato quei patriottici cimeli a moltissime centinaia di studenti, piccoli e grandi, delle Scuole cittadine.
VI. II 26 maggio si tenne un'adunanza generale dei soci, nei consueti locali della Aedes Mnratoriana . Sala stipata d'intervenuti. Fu letta dapprima una relazione del segretario Boccolari intorno all'attività sociale dell'anno scorso e a questa feci da parte mia le considerazioni e le aggiunte che piò potevano interessare in quel momento l'uditorio. Ricordando poi la ricorrenza del giorno anniversario della morte di Menotti e di Boreìli, misi tra l'altro* in rilievo la necessità di chiedere vivamente agli Amministratori del Comune, anche a nome di tutto il Comitato* che fosse finalmente tolto dalle sue condizioni d'abbandono, di decadenza e d'oblio il recinto che avrebbe dovuto ricordare illuogo del supplizio. È noto che i due avanzi delle forche* dissotterrati in questo luogo, sono custoditi nel nostro Musco e che uno di essi figurò nella recente Mostra storica di Palazzo Carignano. Naturabnente tutti i presenti si associarono alla proposta del Presidente; vari interloquirono in argomento* facendo anche altre proposte del genere.
Iodi, perchè la riunione avesse* oltre che di commemorazione, anche il valore d'una adunanza di studio* svolsi brevemente i quattro seguenti temi, che per la loro novità interessarono molto tutti gli intervenuti. Eccone l'elenco: 1) Alcuni errata-corrige per Valbero genealogico della famiglia Menotti* 2) Niccolò Tommaseo e la madre di Ciro; 3) Chi alterò il testo originale dell'ultima lettera del Martire?; Polissena Menotti ricorda il supplizio e l'eredita morale del padre. Non so quando e dove si potranno pubblicare tali saggi; ma la cosa non è da escludersi*
VII. L'accennato intervento presso il Sindaco, oon apposita lettera* e presso l'Assessore ai Lavori pubblici, oon un colloquio diretto, per ottenere che fosse rimesso in condizioni decorose il ricordo del supplizio del 26 marzo 1831, fu latto senza indugio. I risultati