Rassegna storica del Risorgimento
1914 ; SAN GIULIANO, ANTONIO PATERN? CASTELLO DI
anno
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1963
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Il marchese di San Giuliano
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"Fin dal 9 agosto, in una lettera a Salandra, San Giuliano cominciava a prevedere se non la probabilità, almeno la possibilità che l'Italia debba uscire dalla sua neutralità per attaccare l'Austria , ma, avvertiva sempre, ciò non potrà farsi se non quando si abbia certezza, o quasi certezza di vittoria, e quando, perciò, le sorti della guerra accennino in modo abbastanza sensibile a volgersi contro Austria e Germania . Egli era stato informato che, su iniziativa della Russia, intensi negoziati erano in corso tra le potenze dell'Intesa per offrire all'Italia in cambio dell'entrata in guerra la soddisfazione delle sue rivendicazioni nazionali. Temendo le indiscrezioni dell'ambasciatore francese a Roma, Barrare, per malizia , e dell'incaricato d'affari russo Krupenski, per leggerezza , San Giuliano volle che le trattative segrete con l'Intesa si svolgessero a Londra e l'il agosto inviò le sue istruzioni al nostro ambasciatore in Inghilterra, marchese Imperiali. Ma le trattative erano sempre subordinate alle vicende della guerra, e, quando i Tedeschi vinsero la grande battaglia di Charleroi sugli Alleati, San Giuliano inviò delle docce fredde , come le chiamava, ai nostri diplomatici presso le Potenze dell'Intesa perchè non si eccitassero molto per il buon esito dei negoziati, che furono ripresi solo dopo la vittoria francese della Marna e i successi russi in Galizia, con le istruzioni da lui inviate il 25 settembre agli ambasciatori a Bordeaux, Tittoni, e a Fie-trogrado, Carlotta. In queste istruzioni, che erano già note fin dalla pubblicazione dei documenti diplomatici russi, vengono meglio precisate le aspirazioni territoriali dell'Italia nei riguardi dell'AustriaUngheria: In caso di vittoria finale l'Italia avrà le provincie italiane dell'Austria sino al displuvio principale delle Alpi, cioè sino al confine naturale dell'Italia. Dalla parte del mare il nostro confine arriverà come minimo sino al Quar-naro. A tale proposito gradirò conoscere il suo pensiero circa possibili nostre rivendicazioni in Dalmazia e se ci convenga sostenerle tenendo presente il pericolo di futuri gravi conflitti con gli Stati slavi . La preoccupazione di non esasperare i rapporti con gli Jugoslavi e l'accordo con la Rumenia del 23 settembre dimostrano, come giustamente osservava lo Sforza nel suo libro sulla Jugoslavia (Milano, 1948), quale colpo la morte di San Giuliano fu per l'Italia . Con non comune elasticità mentale, rebus tp*Ì5 dictantibus, San Giuliano si avviava a capovolgere i suoi piani di strategia diplomatica. Nulla di più ingiusto, quindi, del giudizio che
a p. 130 sono riportate le frasi ricordate dal Maturi, che Arturo Labriola aveva reso di pubblica conoscenza in un BUG articolo, apparso au La Patria degli Italiani di Buenos Aires il 27 ottobre 1914. Di AUGUSTO TORBE, V. il Ricordo di Antonino di San Giuliano, in La Nuova Antologia, voi. 463, pp. 28-42; ivi, però, non s! fa cenno della menzionata conversazione tra il San Giuliano e il Labriola.