Rassegna storica del Risorgimento

LIGURIA ; STORIOGRAFIA ; GENOVA
anno <1963>   pagina <35>
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Genova e la Liguria dal 1700 al 1815 35
centri di raccolta del lavoro e dell'interesse di ricercatori spesso tanto oscuri quanto indispensabili. II numero dei ricercatori è esiguo e ai va estinguendo il culto delle patrie memorie, che, con tutti i suoi difetti, rappresenta pur sempre l'indice dell'interesse per la storia locale. In questo vuoto tra l'attività di vertice, a livello accademico, e quella di base, si è venuta inserendo una mentalità gior­nalistica che solo entro ben precisi limiti può contribuire al progresso degli studi. In un sintetico panorama della situazione degli studi genovesi il Baie-streri,1) imputando la stasi alla mancanza di un organo di propulsione e di concentrazione culturale di efficacia simile all'Istituto per la storia di Milano* suggerisce la costituzione di un Ente analogo anche a Genova. Pur consentendo alla sostanza delle considerazioni del Balestreri, ci sembra che il medesimo scopo di promuovere gli studi possa essere raggiunto potenziando gli istituti esistenti. Fra il 1930 e il 1940, la storiografia ligure del Settecento si cristallizza attorno ad alcuni temi, nei quali motivi di politica contingente si associano strettamente a quelli più propriamente scientifici: i temi più. frequentemente trattati sono la questione corsa e la ribellione della città contro gli Au­striaci nel 1746, considerata come anticipazione del Risorgimento. Indizio specialmente significativo della trasformazione di interessi avvenuta nel dopo­guerra è la quasi totale scomparsa dalla rubrica degli argomenti della questione corsa, punto di contrasto e di polemica tra opposti nazionali­smi Fino al 1943 due periodici, YArchvuio storico di Corsica, edito a Livorno sotto la direzione del Volpe, e Corsica antica e moderna, di molto minore prestigio culturale e di più. scoperte intenzioni polemiche, agitano il problema corso come problema irredentistico, anche se non mancano articoli, rassegne, recensioni di elevato valore scientifico. Lo studio di Franco Borlandi2) sulla Corsica durante la dominazione genovese costituisce anche oggi un valido esem­plare di storia sociale sotto l'aspetto demografico. Attraverso un'attenta valo­rizzazione critica degli scarni contributi bibliografici e, soprattutto, attraverso lo spoglio degli archivi parrocchiali dell'isola e dei documenti dell' Archivio di Stato di Genova, il Borlandi esamina la situazione demografica dell'isola durante i secoli XVI-XVHI, anche in funzione della politica genovese ivi eser­citata, pervenendo alla conclusione che soltanto nel secolo XVIII si verifica un aumento, sia pur lieve, della popolazione, sulla quale grava l'eredità di pro­blemi irrisolti, un'antiquata organizzazione economica e sociale, una politica agraria di scarso respiro, che scoraggia la conversione delle colture da estensive ad intensive. Riguarda direttamente la questione corsa il lungo saggio dell'Oreste, che rimane tuttora il più completo contributo per la storia delle origini e dello svolgimento della prima insurrezione corsa (1730-1733).3) L'Oreste ha affron­tato il problema con il riesame della tradizione e della letteratura sull'argomento, che, nonostante la sua abbondanza, non soddisfaceva completamente le esigenze critiche, e con lo spoglio delle carte dell'Archivio di Stato di Genova e di Milano
4) L. BACESTAEBI, Sugli studi relativi atta storia di Genova, in Roiary Club di Genova* faac. 136-137, agosto-acttcnibro 1958, pp. 130-132.
*) F. BORLANDI, La popolazione della Coreica fino al passaggio alia Francia, in Archivio storico di Corsica, a. XVI (1940), n. 3, pp. 31 e sgg. e n. 4 pp. 461-490.
V G. OBJESTB, La prima insurrezione corsa del secolo XVIII (1730-1733), in Archivio storico di Corsica, a. XVI (1940), n. 1, pp. 1-12; n. 2, pp. 147-164; n. 3, pp. 292-315; n. 4, pp. 893-430; anno XVII (1941)* n. 1, pp. 32-79.