Rassegna storica del Risorgimento
LIGURIA ; STORIOGRAFIA ; GENOVA
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1963
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Danilo Veneruso
(il Bandini, il Lami). Altri pertinenti cenni sulla importante attività culturale, oltre che diplomatica, del Ceiosia si trovano nei due lavori citati del Rotta: tuttavia si attende ancora su questo, come su altre figure del Settecento genovese, un lavoro di insieme al quale attualmente si oppone, soprattutto, la scarsa accessibilità degli archivi privati genovesi. Nella linea di questi utili, per quanto frammentari ed occasionali contributi come quello ora citato dell'Oreste, si pone un articolo del Calvini sulla fortuna europea della capitale ligure.l)
Nonostante il pessimo stato delle comunicazioni, Genova per la fama delle sue bellezze naturali e iors'anchc per il segreto fascino delle magnifiche ville, richiamava un numero abbastanza alto di quei viaggiatori europei settecenteschi cosi culturalmente qualificati: il Venturi 2) ha messo in rilievo come il passaggio per Genova fosse una delle tappe preferite dei viaggiatori europei. La nota del Venturi è importante anche per gli accenni precisi e circostanziati su alcune figure della cultura genovese ed europea di quegli anni, come Francesco Viale e le altee, legate in rapporti di amicizia e corrispondenza culturale col Bini.
Erima del secondo conflitto mondiale solo la politica estera, e più precisamente una determinata impostazione nazionale di essa, sembrava attirare l'attenzione degli storici. Un ricco filone si associava così a quello sulla Corsica, per motivi in gran parte analoghi: la storia della sommossa popolare del 1746 della quale il Vitale ci ha dato, poco dopo la fine della guerra, un quadro sintetico e conclusivo.3) Oggi pure il problema della rivolta popolare genovese attrae l'attenzione degli studiosi, ma, secondo la traccia del Ponzi ripresa dall'ultimo lavoro del Rotta, non soltanto dal punto di vista della lotta nazionale antiau-striaca (e come tale prodromo più o meno prossimo del Risorgimento), ma da quello di una più complessa dislocazione delle forze sociali di Genova e della Liguria in rapporto al problema del potere. Tutto il discorso sulla politica estera genovese tende insomma a farsi più complesso: nel citato contributo del Fonzi sui rapporti tra Genova e Clemente XIII le relazioni tra le Potenze sono visti nel complesso di elementi di varia natura, religiosa, sociale, economica, nei quali si concreta la realtà della politica estera genovese nel Settecento, che non può essere ridotta alla linea dell'approfondimento dell'attività puramente diplomatica del Governo.
*) N. CAEVINX, Dna lettera di F. Algarotti per ottenere stampe di Genova, in Bollettino ligustico per la storia e la cultura regionale, a. I (1949), un. 14, p. 112. Dello stesso Calvini si veda anche la recensione al citato lavoro orestiano sul Celesta in Bollettino ligustico per la storia e la cultura regionale, a. Vili (1956), nn. 13, pp. 7677, che aggiunge importanti osservazioni e integrazioni sull'attività del Celesia a Londra in difesa della politica genovese nella Siviera di Ponente. Una lettera inviata dal Galiani al Celesia si trova in G. ORESTE, Una lettera inviata dall'abate Galiani, in Convivium, a. XXIV (1956), fase. 4, pp. 461-463. Sulla visita genovese dello storico inglese Gibbon in occasione del viaggio da quest'ultimo effettuato in Italia nel 1764 ha dedicato ora la sua attenzione S. ROTTA, Il viaggio in Italia di Gibbon, in Rivista storica italiana, a, LXXIV (1962), fase. 2, pp. 324-355, specialmente pp. 340-341 e 344-346.
2) F. VENTURI, Il viaggio a Genova diG. B. Biffi nel 1774, in Miscellanea di studi liguri, voì. I, Genova, 1958, pp. 383-411.
?) V. VITALE, L'insurrezione genovese del 1746 nella recente storiografia. Borgo S. Dal-mazzo, 1946. Si veda anche il contributo meramente erudito di U. MARTINI, Particolari inediti di storia faldose, in Rivista Inganna ed lntemalia, n, s., a. XIII (1958), nn. 1-2, pp. 50-52.