Rassegna storica del Risorgimento
LIGURIA ; STORIOGRAFIA ; GENOVA
anno
<
1963
>
pagina
<
48
>
48
Danilo Veneruso
Maggiormente studiata è stata, nel complesso, la vita religiosa genovese del Settecento, nella quale si sono da tempo cimentati alcuni dei pia validi esponenti della cultura storica e non solo di quella regionale. Lo spunto a questi studi è venuto dalla fondamentale opera del Codignola sui giansenisti liguri, della quale si parlerà più avanti: qui basterà accennare come essa abbia dato origine a tutta una fioritura di contribuii sul gianBenismo genovese, i quali hanno finito per attribuire a questo movimento un'importanza superiore a quella che effettivamente ebbe. Tale interesse per il giansenismo ligure è molto antico e va molto al di là dello stesso contributo del Codignola, cominciando dalle prime indagini sui rapporti tra il Manzoni e il giansenista genovese Degola: attualmente si corre, però, il rischio di distinguere scarsamente il contenuto delle varie correnti spirituali e teologiche della Chiesa genovese, tendenze che difficilmente possono essere ridotte ai termini dei contrasto tra Gesuiti o gesuitizzanti da una parte e giansenisti o giansenistizzanti dall'altra. Che Genova in complesso sia rimasta relativamente estranea alla penetrazione del giansenismo in senso proprio è stato già a suo tempo notato: da questa osservazione è necessario, però, ricavare tutte le conseguenze. Per ridare concreta specificazione storica alla storiografìa religiosa della Liguria del secondo Settecento occorre impostare l'indagine secondo nuovi criteri: soltanto l'indagine delle dottrine teologiche, al di fuori dell'assunzione dei termini politici, può avviare a soluzione i problemi delle tendenze della spiritualità genovese. Si tratta di vedere il quadro della Chiesa ligure non irrigidito nei termini polemici della contrapposizione tra giansenisti e antigiansenisti, ma atteggiato nella configurazione più quieta ed insieme più completa della quotidiana opera di predicazione, di assistenza spirituale e materiale, di esercizio della potestà di salvezza, di educazione morale e civile: si tratta di vedere lo sviluppo di tradizioneinnovazione nell'influenza sulla religiosità popolare. Si tratta, infine, di sottolineare il rapporto tra la cultura settecentesca sia teologica, sia laica e le forme concrete di spiritualità. Non si vuole con ciò sminuire l'importanza del giansenismo genovese, che certamente impregnò larghi ambienti culturali e religiosi di Genova e dell'intera Liguria tra la seconda metà del Settecento e i primi vent'anni dell'Ottocento. Il movimento giansenista genovese non può essere confuso con il fronte ben più ampio delle tendenze anticurialistiche, alle quali appartengono ordini religiosi e gruppi che non condividono le tesi giansenistiche sulla predestinazione e la grazia, sulla natura dell'uomo, sul peccato e sulla redenzione, sul culto dei Santi e di Maria: alla maggior parte degli anticuriali sti liguri interessa soprattutto l'aspetto politico-culturale connesso alla polemica giurisdizionalistica. Non tutti gli anticurialisti liguri Bono nati in questa regione, né, d'altra parte, non tutti gli anticurialisti. nati in Liguria vi hanno poi vissuto e operato. 11 momento di maggior splendore degli anticurialisti e dei giansenisti liguri si avrà solo più tardi, al tempo della Repubblica democratica: una larga possibilità di proselitismo e di pratica attuazione dai programmi di riforma è avvertita nelle nuove condizioni economiche e politiche.
La rassegna degli studi più recenti sui giansenisti dal punto di vista della storia ligure è stata ottimamente compiuta dal Cui vini,l) che persuade sull'importanza nazionale dei giansenisti liguri. Come è già stato affermato, l'avvio
i) N. CAI,VINI, Note sui giansenisti liguri* in Bollettino ligustico per la storia e Io ad* tura regionale, a. VII (1955), un. 1-4, pp. 107-115.