Rassegna storica del Risorgimento

LIGURIA ; STORIOGRAFIA ; GENOVA
anno <1963>   pagina <50>
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Danilo Veneruso
Di Martino Natali, carattere fermo, intrepido ed inesauribile lottatore, dotto teologo* pugnace avversario della casuistica e del probabilismo, ci dà un bel ritratto il Calvini,*) che sfrutta una minuta documentazione di prima mano tra cui un gruppo di lettere inedite conservate presso la Biblioteca Vaticana. Nel saggio del Calvi ni si trovano anche importanti contributi sull'ambiente romano nel quale il giovane scolopio assorbì un deciso orientamento agostiniano e antigesuitico nella lotta delle dottrine teologiche contrapposte.
La sua produzione dottrinale, occasionale e polemica e le sue tappe di svi­luppo spirituale ed intellettuale dalla giovanile istruzione all'energica reazione contro le misure repressive di Pio VI sono seguite passo passo dal Calvini, che sottolinea la sempre più marcata adesione alla dissidenza giansenistica, fino alla partecipazione alla comunione di Utrecht. Della complessa personalità del Natali, acceso sostenitore della politica anticuriale perseguita dal Firmian e dal De Wil-zech nella Lombardia di Maria Teresa e di Giuseppe II, il Calvini, con fine Benso storico, mette in rilievo lo stretto legame con hi tradizione delle dispute teologiche e dottrinati e, particolarmente, con lo spirito di corpo degli ordini religiosi, che perdura tenacissimo anche nel Settecento. Contributi alla conoscenza di giansenisti liguri sono forniti dal Codignola e da sparsi articoli di rivista e da lavori di autori vari:2) sul vescovo di Noli, mons. Benedetto Solari, ha compiuto indagini il Vivaldo,3) con contributi importanti per la conoscenza della sua formazione e iniziazione giansenistica, sui suoi rapporti e con la S. Sede e con Genova, sulla sua adesione alla Repubblica democratica. Un giudizio generale, in divergenza, ma sulla base delle indagini del Codignola, è stato tentato dal Masi, *) il quale distingue i giansenisti liguri in due gruppi, che corrispondono a due momenti cronologicamente successivi: il primo, che egli chiama della spe­ranza , raccoglie i giansenisti attivi prima di Pio VI, i quali ammettono ancora il primato papale; il secondo raccoglie i giansenisti cosidetti della delusione , che prendono polemicamente atto della frattura con Pio VI.
A parte il pericolo sempre incombente in questo genere di distinzioni, tale lìnea di sviluppo non definisce, di per sé, la peculiarità del movimento ligure, in quanto adattabile a tutto il giansenismo italiano. L'assoluta prevalenza degli interessi storiografici per il giansenismo ligure ha finito per ingenerare la presenza di un e mito giansenista, che non sempre trova vera corrispondenza nei fatti. Cosi ìl padre Cassiano da Langasco,s) e il Colletti, *' esagerando l'importanza e l'incidenza effettiva di tale movimento, ne hanno fatto il principale sostegno, anzi il perno e il fondamento della politica della Repubblica democratica.
') N. CALVINI, Il padre Maximo Natali, giansenista ligure dell'Università di Pavia, Genova, 1950 (Atti della Società Ligure di Storia Patria, serie del Risorgimento, voi. V).
2) Cr. gli studi del Picanyol e C. CÀNNAROZZI, Vadesione dei giansenisti italiani alla Chiesa scismatica di Utrecht* in Àrcldvio storico italiano, 1942, fase. III.
2) L. VIVALDO, Memorie nolesi di mons. Benedetto Solari, Contributo alia storia del giansenismo ligure, in Atti della Deputazione savonese di Storia patria, voi. XXVI (1944),
pp. 61-123.
*) G. MASI, La parabola giansenistica in Liguria, in Rivista di filosofia neoscolastica,
1942, pp. 3303 ugg.
sj . CASSIANO DA LANGASCO, Un esperimento di politica giansenistica: la Repubblica ligure 1797-1800, in Ànalecta Gregoriana, Roma, 1954, voi. 71.
fi) A. COLLETTI, La Chiesa durante la Repubblica .ligure, Genova, 1950.