Rassegna storica del Risorgimento

LIGURIA ; STORIOGRAFIA ; GENOVA
anno <1963>   pagina <53>
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Genova e la Liguria dal 1700 al 1815 53
un quadro del blocco navale dell'età napoleonica. In un breve artìcolo di carat­tere divulgativo, il Boudard ci conférma con documentazione l'ostilità del Bona parte verso la Repubblica aristocratica. 3) Lo stesso Boudard è uno dei pochi studiosi che abbia aggiunto qualche cosa alla conoscenza del periodo napoleonico in Liguria,3' ritornando sulla già abbastanza nota personalità del grande pre­fetto di Savona, illustrata con l'appoggio di documenti archivistici di Genova, Savona e Parigi: sull'intero periodo napoleonico si annunzia tuttavia come immi­nente il lavoro di un giovane studioso francese.
La storia settecentesca di Savona è stata molto studiata nell'ultimo venten­nio, particolarmente tra il 1939 e il 1950, grazie alla presenza di un attivo centro culturale come la Società savonese di storia patria, facente capo al Noberasco e poi allo Scovàzzi. ' Sul periodo rivoluzionario lo Scovazzi ha compiuto uno studio specifico,5) al quale è premesso un quadro d'assieme della cultura, della società e dell'economia savonese alla fine del secolo XYIII. Dall'indagine dello Scovazzi emerge come grandi proprietari di illustre casato genovese col loro seguito di agenti nelle campagne, di clienti laici ed ecclesiastici, qualche piccolo patrizio cittadino (Cassinis, Zerbino, Corsi, Àssereto, Chiapparino), propendeva per gli Austriaci: altri proletari di città e campagna, e professionisti... si schiera­vano a fianco dei Francesi,6) nella lotta rivoluzionaria si inserisce anche l'antico malumore contro la città-Stato, contro il quale costituisce contrappeso, oltre al radicato sentimento religioso, la gravissima crisi economica provocata daU'in-
J) G. PESSAGNO, I corsari del blocco, in II porto di Genova nella mostra del palazzo Continentale (Nel cinquantenario del consorzio autonomo del porto di Genova 1903-1953), Milano, 1953, pp. 224-231.
2) R. BOUDARD, Le general Bonaparte et la Répuhlique de Génes (1794-1797), in Revue deVInstìtut Napoléon, a. LXffl (1958), loglio, pp. 87-97.
3) R. BOUDARD, XJnpréfet napolèonien en Ligurie: le comte de Chàbrot-Volvic, in Revue de l'Institut Napoléon, a. LXI (1956), ottobre, pp. 119-130.
Allo stesso Boudard si deve ora un'approfondita analisi dell'organizzazione scola­stica ligure durante il periodo napoleonico, analisi fondata su un paziente e metodico spoglio degli archivi genovesi e parigini: cfr. R. BOUDARD, L'organisation de V Unì versile et de Venseignement secondaire dans VAcademie imperiale de Génes entre 1805 et 1814, Paris-La Haye, 1962.
*) I. SCOVAZZI, Filippo Noberasco e la storiografia savonese (1783-1941), in Atti della Deputazione di storia patria per la Liguria Sezione di Savona, voi. XXIV (1942), pp. 233 256 (per il giudizio sull'attività storiografica del Noberasco cfr. p. 251: ci proponevamo di far sentire la storia della città come piccolo atto della storia universale... allargando le parziali ricerche già compiate ed armonizzandone i risultati ).
*) I. SCOVAZZI, Alberi e Croci. Sette anni di storia- sabazia (1794-1800). Contributo alla storia della democrazia ligure, in Atti della Società savonese di storia patria, voi. XXIX (1957), pp. 7-129.
*) Op. eìt., p. 35.
') Ancora alla fine del secolo XVI11 le confraternite genovesi o casaccio conta­vano un numero veramente imponente di affiliati, cfr. F. NODERASCO, Le confraternite savonesi. Appunti, in Atti della Deputazione di storia patria per la Liguria Sezione di Savona, voi. XXI II (1941), pp. 291-310. Sull'aspetto folcloristico dell'opposizione della