Rassegna storica del Risorgimento
WINKLER LUIGI ; 1860 ; UNGHERIA ; DUNYOV ISTV?N ; MILLE (SPEDIZ
anno
<
1963
>
pagina
<
67
>
Carteggio di due garibaldini ungheresi 67
Convincendosi finalmente che dal prodittatore che egli del resto giudica una brava persona con una bella cultura, ma nella pratica incapace di governare egli non può ottenere un valido appoggio perchè il suo battaglione venga destinato al campo, Dunyov, amareggiato, rassegna le dimissioni *) e decide di partire da solo e raggiungere Garibaldi. Per non esasperare di più i suoi soldati, egli evita di rivederli prima della sua partenza, ma è un accorgimento inutile: quando essi vengono a sapere il prossimo allontanamento del loro comandante e la decisione del Ministero di sciogliere il battaglione assegnandone i componenti ad altri corpi destinati tutti a guarnigione, la rivolta scoppia irresistibile: i volontari, sfidando i rischi di una rappresaglia, dichiarano di voler andare al fronte e manifestano unanimemente il desiderio di seguire il loro colonnello. Questa prova di affetto da parte dei suoi uomini sarà per lui una soddisfazione che attenuerà il ricordo delle amarezze degli ultimi tempi.
Dunyov partì per Napoli il 10 settembre, lasciando Palermo in un'atmosfera di tensione e sotto la minaccia di gravi disordini. Egli credeva addirittura nell'imminenza dello scoppio di una controrivoluzione, e il suo timore era confermato da un incidente avvenuto pochi giorni innanzi, quando alcuni suoi soldati erano stati aggrediti e feriti dalla guardia nazionale in una rissa soffocata poi da altri soldati sopraggiunti. Dunyov riteneva che lo scontro fosse stato provocato appositamente dagli elementi reazionari per suscitare la rivolta generale. 2)
La situazione a Palermo era infatti grave, se lo stesso dittatore, alla vigilia della grande battaglia decisiva contro i borbonici, decise di lasciare il campo e fare una rapida apparizione nella capitale siciliana. La sua presenza ristabilì di colpo l'ordine, ma rese ancora più manifesta la debolezza del governo del prodittatore: Depretis infatti si vide costretto a cedere la carica a Mordini.
A Napoli Dunyov rivede l'amico WinHer, arrivato colà l'il settembre con la brigata Sacchi. À lui il mese di soggiorno in Sicilia aveva procurato esperienze di tutt'altro carattere. Già ufficiale regolare dell'esercito sardo, aveva seguito il suo comandante ed era appartenuto, fin dal momento dello sbarco, alla brigata organizzata e guidata dal Sacchi, la quale fino alla fine della campagna costituiva un corpo distinto e solo il 29 settembre, alla vigilia della battaglia del Volturno, venne incorporata della XV divisione.s) Winkler, pertanto, non aveva da lottare con i problemi e le difficoltà che aveva incontrato Dunyov nell'incarico speciale affidatogli. Egli ebbe da Sacchi il comando di un battaglione prima, di un reggimento poi, e alla fine di luglio partì con la brigata per Messina appena evacuata dal comandante napoletano generale Clary. I patti della resa, stipulati il 28 luglio, consegnavano la città alle truppe garibaldine, mentre i regi si ritiravano nella cittadella. Una linea di demarcazione veniva stabilita intorno al forte: i soldati dei due eserciti nemici vi si incontravano senza alcuna dimostrazione di ostilità. La evacuazione di Siracusa e Augusta,
i) Prima di lasciare Palermo, egli indirizza una lettera di commiato a Dcpretis. AX.S.-Bp. Fondo Dunyov, I. 22.
a) Lettera di Dunyov a PulHZky, del 9 settembre, in L. LUKACS, op. dt., p. 112. a) G. Pecowm-MAiwom, op. cti., p. 228.