Rassegna storica del Risorgimento
WINKLER LUIGI ; 1860 ; UNGHERIA ; DUNYOV ISTV?N ; MILLE (SPEDIZ
anno
<
1963
>
pagina
<
70
>
70 Magda Jtìssay
.nizzato: e non era facile fornire, nella città da poco abbandonata dal re Francesco II, armi e vestiario per le truppe che poco dopo dovevano affrontare Io scontro decisivo con i regi.
E naturale pertanto che D unyov, appena giunto a Napoli, venga un'altra volta utilizzato da Gosenz per l'organizzazione militare: questa volta di un intero reggimento. Ha condotto con sé da Palermo ottocento volontari, tutti continentali che non volevano rinunciare alla speranza di essere con Garibaldi nella vittoria finale.1' Le difficoltà inerenti al trattamento di corpi volontari di recente formazione si fanno notare anche a Napoli,2' dove, come in una torre di Babele, ai sentono parlare tutte le lingue e i garibaldini, nelle loro camicie rosse fluttuanti, girano in mezzo a una folla sempre in festa, sotto bandiere tricolori, coccarde e balconi illuminati a festa.3) I passaggi da un corpo all'altro si verificano anche a Napoli e Dunyov, preoccupato come sempre di non deludere la fiducia dei superiori, non vede l'ora di condurli fuori Napoli al campo, per poterli tenere meglio unità. Si sente stanco, ma spera sempre come Winkler che il 14 viene mandato col suo reggimento in ricognizione a S. Leucio 4) che la campagna finirà col portarli verso i confini della patria. La speranza è condivisa dai molti altri Ungheresi che si ritrovano tutti a Napoli, inquadrati nella legione ungherese o in altri reparti delle camicie rosse. Non sono solo i garibaldini, legati al loro duce da ammirazione e illimitata fiducia nelle sue capacità, che sperano di poter essere al suo fianco in altre imprese liberatrici; non solo i patrioti in Ungheria aspettano l'arrivo del condottiero leggendario, ma anche i capi dell'emigrazione, che ai erano sempre mantenuti nell'orbita politica del governo sardo, vivono giorni di febbrile attività.
Cavour, infatti, che aveva sempre continuato a mantenere i contatti cou Pulszky e a informarsi da lui della situazione ungherese, ora che l'invasione dell'Umbria e delle Marche da parte dell'esercito regio aumentava le probabilità di un intervento austriaco, 1 riteneva opportuno riprendere le trattative dell'anno precedente con la Direzione nazionale ungherese. Il piano della spedizione militare per sollevare l'Ungheria poteva, nel caso di una guerra, distrarre considerevoli forze austriache dal fronte italiano e minare politicamente la compagine dell'Impero. Se il piano meditato ed elaborato nei suoi particolari fosse riuscito avrebbe secondo il parere di Kossuth privato l'Impero austriaco di uno dei suoi componenti sottraendogli tutte le risorse militari ed economiche che ne poteva avere; non solo, ma gli avrebbe creato anche un nuovo avvera sario.
]) Lettera di Dunyov a Pulszky, del 14 settembre, in L. LUKÀCS, op. eh., p. 115.
s) Il generale Klapka, da vecchio militare, rileva la mancanza di una rigorosa amministrazione nell'esercito garibaldino*In questo singolare esercito scrive egli a Tc-Icki non si è parlato mai, o solo raramente, di istruzioni, di elenchi dimostrativi degli effettivi, o simili- Sul campo di battaglia tatti combattevano come meglio ritenevano... E quando Farmi chiese al Capo di Stato Maggiore Sirtori a quanto veramente ammontasse l'esercito, per poter calco!uro i premi da distribuire, questi rispose che non lo sapeva neanche lui, perche mancavano 1 relativi registri . (Lettera di Klapka a Teleki, 22 novembre 1860, in Acs, op. eie., p. 489).
*) M. MONNIEB, Op. r,it., pp. 321-22.
4) C. PECOBINI-MANZONI, op. cit., p. 178.
s) Doc. XII.