Rassegna storica del Risorgimento

WINKLER LUIGI ; 1860 ; UNGHERIA ; DUNYOV ISTV?N ; MILLE (SPEDIZ
anno <1963>   pagina <71>
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Carteggio di due garibaldini ungheresi 71
L'accordo firmato il 14 settembre tra la Direzione nazionale ungherese e i rappresentanti del governo Bardo Benzi e Cerniti prevede l'invio di 50.000 fu­cili, 2 batterie, munizioni e sciabole forniti dal Piemonte nei Principati danu­biani e in Serbia, *) un. sussidio finanziario per le spese dell'organizzazione e un'invasione militare dalla costa adriatica e dai Principati, con corpi di spedi­zione formati da reparti italiani e dalla legione ungherese 2> Per l'invasione dal Sud Kossuth. pensava a Garibaldi o a Tiirr come comandanti: la legione ungherese di Garibaldi sarebbe servita come base del corpo ungherese che doveva essere ulteriormente sviluppato.
Per la presa in consegna delle armi e la loro conservazione fino all'arrivo della spedizione militare, previ accordi col principe Cuza, i capi dell'emigra­zione pensavano all'invio di un agente che conoscendo la lingua del paese e l'am­bienti! fosse in grado di assolvere il compito importante fino all'arrivo del gene­rale Klapka, che doveva dirigere le operazioni in quella zona. L'incarico, si­mile a quello di Winkler nell'anno precedente, venne affi dato a Dunyo v, il quale si era già offerto, dopo il suo arrivo in Italia, per una missione nei Principati.
H colonnello Kupa viene incaricato di portare personalmente a Napoli la lettera per Dunyov. Egli porta con sé anche una circolare della Direzione na­zionale indirizzata a tutti gli emigrati ungheresi, che dà notizia dell'accordo avvenuto e della decretata costituzione della nuova legione ungherese per la comune guerra di liberazione, e invita tutti a dare la propria adesione. I gari­baldini ungheresi firmano con entusiamo: primo fra tutti Tiirr, poi Ebcr, Eber-hardt e, tra gli altri, anche Winkler e Dunyov.3) Quest'ultimo è particolarmente commosso del segno di fiducia datogli dai dirigenti ungheresi. Ma, pur consi­derando la missione come una possibilità più diretta di lavorare per la propria patria, il senso del dovere lo induce a rimandare la partenza: dichiara a Pulszky di non potere, come ufficiale, abbandonare il servizio alla vigilia di una battaglia. 4J
II suo reggimento è ormai dislocato a Maddaloni: occupa le posizioni che dovrà poi tenere durante il grande scontro da tempo previsto. La valle che col­lega Ducenta con Maddaloni è considerata una posizione chiave: passandola il nemico può aggirare di spalle l'esercito garibaldino, sorprendere Caserta dove si trova lo Stato Maggiore, e avere la strada libera per Napoli. E il piano che il generale Von Mechel tenterà di realizzare, la mattina del 1 ottobre. La difésa della valle è affidata a Bixio: alla sua divisione è assegnata anche la brigata Eberhardt con il reggimento di Dunyov. Bixio dispone le sue forze appoggian­dosi sul ponte dell'acquedotto di Vanvitclli che scavalca la valle nel punto dove questa si restringe formando un valico stretto, ma allunga la sua linea anche sui versanti dei monti che fiancheggiano la valle. All'ala destra è collocata la bri­gata Eberhardt: all'estremo fianco di questa sta Dunyov con i suoi 5-600 uo-
1) Pulszky nella sua relazione a Kossuth in data 4 ottobre 1860 dà notizia che le armi sono state spedite, dandone un elenco numerico. A. C.S.-Bp. Fondo Kossuth, 1.3393.
2) Kossuth, op. cif., voi. Il, p. 588. Kossuth indica come data della convenzione il 10 settembre, ma i verbali relativi sono del 14 settembre. V. TÓTK-ZAMUBA, Catalogo delia Mostra Garibaldina di Budapest, Budapest, 1932, p. 28.
8) . KOLTAY-KASTNEH, op. eit., p. 223.
) Doo. xm.