Rassegna storica del Risorgimento
WINKLER LUIGI ; 1860 ; UNGHERIA ; DUNYOV ISTV?N ; MILLE (SPEDIZ
anno
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1963
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pagina
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73
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Carteggio di due garibaldini ungheresi "3
seguito valutarono la battaglia, ma anela- dai soldati e ufficiali che, come Winkler, vi partecipavano dislocati in un punto dal quale non potevano seguire l'intero svolgimento delle operazioni. Winkler, nel suo rendiconto sulla battaglia, *) sottolinea, accanto a quella di Garibaldi, anche la parte avuta da Tiirr, comandante della riserva, nel respingere l'offensiva del nemico, vicino a S. Maria. Segnala con soddisfazione la brillante azione degli usseri ungheresi, applaudita come un'opera alla Scala , e i sacrifizi della legione che combatteva sotto gli ordini diretti di Garibaldi.
Di sfuggita soltanto accenna, invece, alla propria parte e alla leggera ferita riportata nei combattimenti della seconda giornata. Il suo reggimento dislocato a S. Lcucio, che aveva già partecipato alle azioni che avevano preceduto la giornata di Cajazzo, facendo servizio di ricognizione lungo il Volturno,2) si era scontrato quella mattina con una parte della colonna Perronc appartenente al corpo del generale Rxriz. Dopo l'espugnazione di Castel Morrò ne, questo reparto, entrato in Caserta Vecchia, non aveva più partecipato ai combattimenti del 1 ottobre. Ora discendeva per il parco di Caserta ad occupare la città. Garibaldi avvisò Bixio e accerchiati i borbonici da due direzioni, fecero prigionieri circa duemila regi.
La grande portata della vittoria è compresa da tutti: anche Winkler è convinto che la resistenza borbonica sia definitivamente infranta e che la resa di Gapua sia ormai solo questione di giorni. s) H compito dell'esercito garibaldino è praticamente finito: nell'espugnazione di Capua non avrà più che un ruolo secondario, al fianco delle truppe sarde. Il loro arrivo e l'atteggiamento degli esponenti del governo sardo fanno comprendere a Garibaldi l'impossibilità di continuare per allora la sua impresa estendendola su altri territori della penisola. La sua unica preoccupazione è pertanto, in quel momento, di ottenere il riconoscimento dei meriti dei suoi commilitoni. Egli stesso è largo di lodi, nel suo ordine del giorno dopo la battaglia, per tutti coloro che si sono distinti il 1<> e il 2 ottobre; il 16 ottobre, poi, passando in rivista la divisione Tiirr, rivolge parole di particolare simpatia alla legione ungherese. J)
E non si dimentica di un altro ungherese, al quale la recente amputazione della gamba ferita ha precluso per sempre la possibilità di seguirlo in altre imprese. Gli scrive parole affettuose di stima, -?, e-aelle sue Memorie lo ricorderà
') Doc. XIV.
?J C- PECORINI-MANZONI, op. ct(., pp. 431-34 pubblica i rapporti di Winkler e la lode tributatagli da Tfirr nel suo ordine del giorno del 16 settembre a p. 185.
) Doc. dt.
*) ... Ora non mi resta che volgere due parole di lode ai bravi Ungheresi, che più volte han versato SI loro sangue sui nostri campi per la libertà d'Italia. Lode dunque a voi, o valorosi figli d*Ungherial io vi ringrazio in nomo della nazione. Ad essi non solo dobbiamo gratitudine, ma è nostro dovere aiutare la loro causa e farla nostra. E lo faremo. C. PECOBINI-MANZONI, op. cit., p. 286.
5) H Pungolo di Napoli del 18 ottobre 1860 riporta 1 lettera di Guribaldi col seguente testo: Ecco la lettera che jeri Garibaldi scriveva al suo intrepido Colonnello.
Colonnello Dunyov Ad uomini come voi non bastano elogi, o per parte mia desidero soltanto che per il bene della vostra patria e della mia, sia conservata al nostro affetto, ed alla nostra gratitudine la preziosissima vostra vi tu. Con vero affetto vostro
Caserta, 17 ottobre 1860. G. Garibaldi
(A. B. Naz.-Bp. Fondo Pulszky).